«Assalto in villa, banditi improvvisati»
JESOLO. «È difficile dimenticare, abbiamo passato davvero una brutta giornata, ma tante persone ci sono state vicine». Daniela Visentin, la compagna di Guido Schiavon ha così commentato la rapina violenta dell’altra notte in via Lio Maggiore.
Intanto è caccia ai rapinatori, prefetto e questore hanno ribadito la fermezza nelle indagini della polizia per risalire ai malviventi che hanno assaltato prima la tenuta Stefanel e poi quella di Schiavon nelle valli di Jesolo con una rapina che ha scosso la comunità. «Un episodio che preoccupa», ha detto il prefetto Domenico Cuttaia, «i servizi di polizia che a Mestre e Venezia hanno permesso di ottenere importanti risultati investigativi saranno estesi a tutto il territorio che è già sotto controllo. Fondamentale sarà la collaborazione dei cittadini che devono segnalare ogni persona o particolare sospetto. Abbiamo il polso della situazione e l’attività investigativa è intensa. Oggi i malavitosi non arrivano solo da altre province, ma anche oltre regione».
Poi il questore Angelo Sanna ha confermato che squadra mobile e commissariato di Jesolo sono al lavoro ininterrottamente da giorni. «Abbiamo già alcune ipotesi investigative su cui lavorare», ha detto, «siamo di fronte a una malavita molto diversa da quella che commetteva queste rapine alcuni anni fa, adesso ci troviamo spesso di fronte a delinquenti improvvisati».
Non per questo meno pericolosi, se la scorsa notte hanno prima malmenato il custode della tenuta Stefanel, impossessandosi del suo fucile ad aria compressa, rendendosi conto di aver sbagliato e poi trasferendosi nell’adiacente tenuta Schiavon. Avevano sbagliato obiettivo, ma comunque si sono corretti velocemente e non hanno esitato ad aggredire i malcapitati, prima il custode chioggiotto, poi Guido Schiavon e la compagna Daniela Visentin derubati dei loro averi, oro gioielli e orologi per circa 30 mila euro. Volto coperto da passamontagna, accento straniero forse dell’Est Europa. Questa la sommaria descrizione.
Gli Schiavon non hanno potuto dare l’allarme subito, perché i rapinatori hanno distrutto loro il telefoni fisso di casa e poi i telefoni cellulari. Non sapevano il rischio che correvano, perché se la coppia o il custode fossero riusciti a telefonare avrebbero trovato le vie di fuga sbarrate. Le vittime sono state ascoltate dagli investigatori che stanno seguendo una pista sulla quale vige il massimo riserbo. I ladri non erano forse esperti, ma determinati.
«Adesso anche queste zone incontaminate sono state violate», ha detto il sindaco Zoggia, che con la famiglia è proprietario di alcuni terreni in valle poco lontano, «questo è il primo grave episodio di criminalità in questa zona. Siamo vicini come amministrazione alla famiglia Schiavon e al custode della tenuta Stefanel e confidiamo si possa arrivare al più presto ai responsabili».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia