Assalto al supermercato, due condanne

Monetti e Rampin staranno in carcere complessivamente per 16 anni e 8 mesi. Rinviati a giudizio, invece, Baldan e Nalesso
Di Carlo Bellotto
Vicenza 19 11 13 VI CC conf. stampa arresto di banda armata Nella foto: Nalesso Massimo © Vito T. Galofaro
Vicenza 19 11 13 VI CC conf. stampa arresto di banda armata Nella foto: Nalesso Massimo © Vito T. Galofaro

DOLO. Per l’assalto da far west al blindato Civis, con tre vigilantes feriti, avvenuto la sera del 21 aprile 2012 al supermercato Iperlando a Veggiano, sono stati condannati ieri pomeriggio con rito abbreviato Moreno Monetti, 57 anni di Dolo a otto anni, (avvocato Paolo Seno) e Simone Rampin, 39 anni di Fossò a otto anni e otto mesi (avvocato Cesare Vanzetti).

Il pubblico ministero Sergio Dini aveva sollecitato per loro la condanna a 14 anni di carcere. Sempre ieri dal giudice per le indagini preliminari, Margherita Brunello, sono stati rinviati a giudizio per il prossimo 6 ottobre, Cristian Baldan, 44 anni (avvocato Luigino Martellato) e Massimo Nalesso, 59 (avvocato Ernesto De Toni e Giuliano Tiribilli) tutti e due residenti a Fiesso d’Artico.

L’accusa per tutti è di rapina pluriaggravata continuata e uso di armi automatiche da guerra importate clandestinamente. Il colpo aveva fruttato 107 mila euro. Come detto erano rimasti feriti tre vigilantes: il più grave Maurizio Primucci, 59 anni di Rovolon, ferito con un colpo di pistola alla gamba sinistra e ora parte civile con l’avvocato Claudio Calvello. Gli altri due furono Matteo Paggiaro, 24 anni, residente a Veggiano, figlio di un poliziotto e Narciso Baldin, 46 anni, di Brugine, sequestrato e gettato dall’auto in corsa.

Baldan e Nalesso erano stati arrestati nel novembre 2013 sotto la casa del primo (incensurato): all’interno del suo garage era stata recuperata un’Audi A6 (rubata in uno dei parcheggi dell’aeroporto di Tessera a una coppia in viaggio di nozze) e sequestrato un vero e proprio arsenale con kalashnikov, pistole di ogni tipo e polvere pirica per confezionare ordigni. I due erano caduti dalle nuvole.

Baldan aveva a raccontato di non sapere nulla né dell’auto né delle armi e di aver affittato il locale a Nalesso. Quest’ultimo, a sua volta, si era limitato a confessare il furto della macchina. Tuttavia i controlli balistici sulle armi avevano individuato il mitra che aveva ferito una delle guardie giurate addette al furgone Civis rapinato a Veggiano.

Monetti e Rampin sono stati incastrati dalle analisi del Dna sui reperti sequestrati. Quella sera i malviventi attesero il furgone della Civis nel piazzale dell’ipermercato e fecero fuoco. Due guardie giurate stavano uscendo dal caveau con il sacco pieno quando i banditi, armati con fucili a pompa e kalashnikov, li hanno assaliti alle spalle. Dopo averli fatti scendere con una fucilata al furgone li fecero stendere a terra.

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