Assalto a Venezia, turismo da record: verso i 27 milioni
VENEZIA. Oltre il limite. I turisti che sono venuti a Venezia nel corso del 2014 sono già 26 milioni. E prima del 31 dicembre potrebbero toccare la soglia record dei 27 milioni. Cifre raccolte da un gruppo di tecnici dell’assessorato al Turismo, coordinati dall’ex direttore del Coses Isabella Scaramuzzi.
Cifre in parte già note, ma che adesso avranno l’autorevolezza dell’ufficialità. L’anno che sta per concludersi ha portato a Venezia ogni giorno un numero medio di persone ben superiore agli abitanti della città, che sono ormai ridotti a circa 56 mila. Ventisette milioni di turisti vuol dire in media circa 74 mila visitatori ogni giorno. A questi vanno aggiunti i circa 35 mila pendolari, lavoratori e studenti, che arrivano la mattina e poi partono da Venezia verso la terraferma. Totale, compresi i residenti: quasi 170 mila persone ogni giorno. In una città che ne ospitava tanti al massimo della sua potenza. Ma allora erano tutti «residenti» e le richieste di mobilità e di ristoranti erano molto diverse.
Insomma, un record storico. Che rischia adesso di far saltare il già precario equilibrio della città storica. E fra pochi mesi arriverà l’Expo, con un altro milione (minimo) di visitatori. La grande ondata aumenta e non si ferma. E se non si prenderanno provvedimenti (sui flussi, i terminal, i trasporti) in primavera arriverà l’invasione.
Ecco allora il nuovo studio. Che va ad aggiungersi ai tanti già fatti negli ultimi decenni, che non hanno mai avuto seri sbocchi operativi. C’è chi approfitta delle previsioni «al rialzo» per rilanciare progetti già bocciati vent’anni fa come la sublagunare, o adesso propone la monorotaia da Tessera al Lido. O magari un tubo sotto il Canal Grande.
Quello che ancora non si fa è tarare i trasporti sui nuovi bisogni, senza però penalizzare come sempre i residenti.
La linea anche qui annunciata e mai applicata era quella di deviare i flussi turistici all’esterno, lasciando ai residenti le linee sul Canal Grande. Lo studio elaborato in questi mesi si rifà a un rapporto analogo pubblicato nel 2009 dal Coses per la giunta Cacciari. «Turismo sostenibile a Venezia» il titolo. Si dimostrava che la soglia sopportabile per la città, residenti, pendolari e turisti compresi, non può superare le 160 mila persone. Oltre le 140 mila persone il livello viene definito «affollato», a quota 194 mila «saturo». Le persone cioè non si muovono più. Già allora il censimento degli arrivi segnalava una punta massima di turisti pendolari con il treno (anche oltre 40 mila nei giorni caldi), seguiti a ruota da autobus e pullman, dalle auto e dai vaporetti e dai lancioni Gran Turismo e solo in minima parte dai transfer da porto e aeroporto. Ma in cinque anni la situazione è peggiorata, gli arrivi aumentati in maniera esponenziale. Pensare che all’inizio degli anni Novanta l’allora rettore di Ca’ Foscari Paolo Costa aveva messo a punto uno studio in cui si indicava come soglia massima sostenibile per la città quella di 36 mila visitatori al giorno. Nel frattempo gli abitanti si sono quasi dimezzati, i turisti triplicati. La trasformazione della città è sotto gli occhi di tutti, i trasporti in certe giornate vanno in tilt. Il nuovo studio sulla «pazza folla» sarà adesso formalmente concluso e consegnato al commissario. Per analizzare il nuovo quadro degli arrivi e trovare una strategia in vista del prevedibile assalto di primavera.
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