Assalto a Punta Canna a Sottomarina, spiaggia tutta esaurita

Alle undici di domenica mattina non c’era più un lettino disponibile Lo stabilimento di Gianni Scarpa diventa un’attrazione per i bagnanti

CHIOGGIA. Alle undici del mattino i lettini di Playa Punta Canna sono già esauriti. La domenica è perfetta: sole, brezza fresca ed un temperatura tra i 25 ed i 26 gradi, insomma la giornata ideale per andare in spiaggia. E a Punta Canna, dopo la bufera dei cartelli fascisti scoppiata una settimana fa, l’atmosfera è piuttosto tranquilla. Non ci sono più telecamere in giro, evidentemente la ribalta mediatica sta lentamente sfumando, ma tanta gente che, come ogni domenica, arriva in questa lingua di spiaggia a due passi dal Brenta lungo quella strettoia di via Barbarigo, la strada che porta ai campeggi, quasi più vergognosa dei cartelli affissi dal bagnino tuttofare Gianni Scarpa. C’è chi arriva allo stabilimento e di fronte al “sold out” si arrende e sceglie un’altra destinazione. «Non siamo qui per quello che è successo – ci dicono due avventori dall’accento padovano – ma perché semplicemente volevamo andare in spiaggia, però è tutto pieno ed andiamo da un’altra parte».


All’ingresso del parcheggio, già occupato da molte macchine prima di mezzogiorno, ci sono ancora dei cartelli, ma stavolta del Duce neanche l’ombra. “Si apre alle 8 e si chiude alle 20” è il cartello che informa sull’orario dello stabilimento e già questo preclude la spiaggia ai chioggiotti che, si sa, d’estate amano rimanere in spiaggia ben oltre il tramonto con tavolate dove abbondano “saor” e “buoboli de vida” (lumachine). Sotto l’orario d’apertura si legge “zona inadeguata per bambini e buzzurri” ed anche questo chiude Punta Canna alle famiglie che, come è noto, sono spesso composte anche da diversi pargoli e quindi si prediligono single, morosi o pensionati. Il target in realtà è piuttosto giovanile, solo che non si capisce perché se il gestore è di Mirano ed i frequentatori sono per la maggior parte vicentini, padovani e veronesi, sui media sia passato il messaggio di una Chioggia fascista. Mistero.

Sono comunque gli altri cartelli ad attirare maggiormente l’attenzione. Uno recita: “Qui vige il partito vegiano (se fosse stato scritto con la maiuscola e con la doppia G si sarebbe trattato di un comune del padovano, così non si capisce che vuol dire) o la vagina o l’ano! ” Finesse oblige. A guardare i social si direbbe che Gianni Scarpa, immortalato in una miriade di selfie, è diventato quasi una star, o quantomeno un personaggio. Esiste pure una nuova pagina aperta su Facebook che si chiama “Io sto con Gianni Scarpa di Playa Punta Canna” , che nel giro di pochi giorni ha raccolto 8 mila mi piace. E qui gli attestati di stima nei confronti del gestore più famoso d’Italia si sprecano. “Giù le mani da Punta Canna” si legge, mentre chi si prende il sole beatamente in pace assicura di scegliere quello stabilimento semplicemente perché si sta bene e che non gli frega niente del colore politico. L’ultimo cartello ben in vista all’ingresso dice: Zona ad alta frequenza di gnocche e gnocchi. Solo che gnocco, al maschile, in dialetto ha un altro significato.

 

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