Assalti agli allevamenti di visoni: animalisti assolti

Cinque attivisti del movimento Centopercentoanimalisti non dovranno subire il processo. Erano stati accusati di minacce e danneggiamenti dagli allevatori. Mocavero: "Ora più determinati di prima"
Il gruppo di attivisti dell'associazione Centopercentoanimalisti finiti sotto processo
Il gruppo di attivisti dell'associazione Centopercentoanimalisti finiti sotto processo
DOLO. Paolo Mocavero e Sandro Campana, zoccolo duro del Movimento Centopercentoanimalisti, sono stati assolti  in tribunale a Padova. Erano accusati di danneggiamento, minacce aggravate e ingiuria da allevatori di visoni da pelliccia.
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Al processo gli imputati, tra cui tre della provincia di Venezia, sono stati tutti assolti per mancanza di prove ai sensi dell’art. 530 comma 2 cp dall’accusa di minacce aggravate (di morte e fatta in gruppo di 5 soggetti riuniti); la correlata accusa di danneggiamento e ingiuria è stata depenalizzata ed il giudice ha dichiarato non doversi procedere.
Gli imputati erano difesi dagli avvocati Aurora D’agostino e Marco Cinetto del foro di Padova
Il fatto risale al 2011. In un comunicato dell’associazione di difesa dei diritti degli animali vengono ricordate le due azioni contro altrettanti allevamenti di visoni nel Padovano, prima a Villa del Conte e dopo a Bastia di Rovolon, in entrambi i casi gli allevatori denunciarono i militanti di Centopercentoanimalisti. Dopo il processo del marzo scorso, oggi è arrivata la seconda assoluzione.
«Anno particolarmente positivo per il nostro leader Paolo Mocavero», si legge nel comunicato dell’associazione, «su sette processi, sette assoluzioni, tra le più clamorose due contro i cacciatori a Rovigo e Portogruaro, due contro gli allevatori di Visoni a Padova».
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Appena gli è stato comunicato l’esito del processo, Paolo Mocavero ha dichiarato: «Un’altra sonora batosta per gli aguzzini, soprattutto per Federfauna che sperava in una mia condanna, gli allevatori mi avevano chiesto una lettera di scuse per “sistemare” la faccenda, ovviamente non ho accettato, avrei preferito la galera, le scuse agli aguzzini di animali, mai e poi mai! La mia lotta e la lotta dei militanti di Centopercentoanimalisti continua, più determinata di prima». 

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