Asl, i sindaci a Zaia: «Sì ospedale unico e stop alle schede»
PORTOGRUARO. Il presidente della conferenza dei sindaci sulla sanità e primo cittadino di Caorle Luciano Striuli ha inviato una lettera al presidente della Regione chiedendo con forza l’ospedale unico quale punto di arrivo per il Veneto Orientale. Tre i punti fondamentali ribaditi nella lettera che mette da parte la litigiosità e le diverse vedute dei primi cittadini emerse nel corso delle assemblee. L’ospedale unico è il primo punto, seguito dal blocco immediato delle schede regionali e lo studio, da affidare alla Regione, per il sito migliore sul quale realizzare la struttura unica.
Striuli, come promesso, ha premuto sull’acceleratore e scritto direttamente al presidente della Regione per ribadire quelli che sono a suo modo di vedere i passaggi fondamentale da compiere nel più breve tempo possibile. Il presidente della conferenza dei sindaci è stato comunque tra gli amministratori più convinti sull’ospedale unico e ha criticato certe posizioni, soprattutto nel centrosinistra, giudicate troppo attendiste e confusionarie in merito ai reali obiettivi da centrare. Già un anno fa si parlava di ospedale unico e il fronte dei favorevoli vedeva tra gli altri anche l’ex assessore di San Donà Oliviero Leo, allora vicesindaco poi dimissionato tra le polemiche. Proprio Leo, prima di essere escluso dalla giunta, ha osteggiato il suo sindaco Andrea Cereser perché non aveva subito manifestato l’intenzione di credere nell’ospedale unico, considerandolo troppo condizionato dal sindaco di Portogruaro Antonio Bertoncello. Allora la compagine di centrodestra nella conferenza dei sindaci era più forte e determinata verso una struttura unica e aveva anche i numeri. Ora sarà difficile vengano assunte decisioni prima delle prossime elezioni regionali.
«Nella lettera che ho scritto a Zaia», ricorda Striuli, «ho precisato che l’ospedale unico resta l’obiettivo principale per il territorio del Veneto Orientale. Inoltre ho chiesto che siano subito bloccate le schede regionali che indicano in San Donà il polo medico e in Portogruaro il polo chirurgico. Ho chiesto infine che sia la Regione a occuparsi dello studio per individuare quella che sarà la sede opportuna, secondo tutti i criteri per l’ospedale unico anche perché noi come Comuni non abbiamo le risorse per farlo».
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