“Ascolta Venezia”, trenta voci E la proposta per la città futura

Brandelli di storia cittadina. Musica, arte, poesia. E un appello a mettere insieme le energie migliori per salvare la città minacciata. Si chiama “Ascolta Venezia”, ed è il terzo libro della trilogìa prodotta in meno di un anno da Giovanni Benzoni, bellunese di nascita, veneziano da sempre, una vita passata tra la politica, l’attività con i gruppi cattolici, la solidarietà. «Una percezione tardiva mi ha mosso», dice, «quella del tempo dissipato in cinquant’anni di crescente decomposizione della città e della laguna». Ecco allora «Sotto il segno del Mose», la storia della grande opera e dello scandalo scritta insieme a Salvatore Scaglione e altri veneziani testimoni. “Dal caranto della laguna”, raccolta di testi di Veneziani che hanno un ruolo nelle battaglie civili. E adesso, “Ascolta Venezia”. Un invito appunto ad “ascoltare” una città che ha una forza immensa.
«Ci parla e noi dovremmo almeno ascoltarla. fermarci e riflettere», dice Benzoni. Ecco allora gli autori. Trenta intellettuali, artisti, musicisti, architetti, ricercatori. Con la loro proposta, il loro spaccato sulla vita vissuta in laguna. L’analisi acuta della curva demografica e delle previsioni che «ci inchiodano», come scrive Giuliano Zanon, per decenni presidente del Coses, l’ente di ricerca statistica e sociale della Provincia, sciolto e mai più rimesso in vita. I ricordi di Nuria Schoenberg, figlia del grande compositore contemporaneo e moglie di Luigi Nono. Il suo arrivo a Venezia, in una città che 65 anni fa aveva il triplo degli abitanti di oggi. Le denunce di Francesco Erbani, giornalista e urbanista, Marco Zanetti, Franco Migliorini, Franco e Stella Mancuso. Che riflettono sull’essere anziani a Venezia. Città ideale per i ritmi lenti, fino a qualche decennio fa. E il grande affresco di Gino Benzoni, storico di fama e fratello minore di Giovanni sul “Tormentone delle acque”. Una storia segnata dall’acqua, nel bene e nel male. Risorsa e minaccia con cui i veneziani hanno dovuto fare i conti dalle origini. «Città singolarissima, unica fra tutte, paragonabile solo a se stessa. Anomala, allergica a qualsiasi omologazione».
Ultimo capitolo dedicato ai “suoni di Venezia”. La musica di una città speciale raccolta da Daniele Goldoni. Con la dodecafonica, Luigi Nono e i moderni. Claudio Ambrosini, uno dei più grandi compositori contemporanei con casa a Cannaregio; e poi i video di Mauro Sambo , la canzone popolare di Luisa Ronchini che girava per via Garibaldi con il registratore in mano in cerca dei canti e filastrocche antichi, tramandati dalla tradizione orale.
Un grido disperato, molto più di un libretto scritto per vendere qualche copia. «Il guaio della Venezia d’oggi», dice amaro l’autore, «è questo perdurare di una sconcertante mancanza di assunzione di responsabilità sia individuale che collettiva. Ognuno è appagato dal curare il proprio orticello, siamo abituati a dare la colpa a chiunque purché “altro da noi”». Un libro nato in un «tempo sospeso», lo definisce Benzoni, che ha l’ambizione di raccogliere voci e proposte sulla Venezia possibile: 250 pagine, edizioni La Toletta. Con il coraggioso editore della libreria dell’Accademia, Giovanni Pelizzato, che in tempo di lockdown ha inventato la consegna dei libri a domicilio. Ascoltate Venezia. —
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