Artigiani, timidi segnali di ripresa crescono occupazione e fatturato
MIRANO. Qualche bagliore si vede in fondo al tunnel della crisi: nel 2017 l’occupazione e i fatturati delle imprese del comprensorio hanno fatto segnare un segno “più” rispetto a un anno prima. Il quadro emerge dallo studio dell’Associazione artigiani piccole imprese e professioni, dove si descrivono segnali incoraggianti dalle ditte, seppure in una situazione di generale incertezza; dopo anni neri, dunque, finalmente un’inversione di tendenza ma non è sufficiente per dire di essersi messi alle spalle uno dei periodi più bui dell’economia recente, se non il più buio. Infatti restano dubbi e paure fra i 1.100 affiliati all’associazione di categoria.
«Sembra che sia arrivato finalmente il momento della svolta», commenta il funzionario sindacale Andrea Dal Corso, «ma prima di cantare vittoria dobbiamo ricordare che sono molti i fattori esterni potenzialmente in grado di ribaltare lo scenario. A partire da quelli che interessano proprio le dinamiche dell’occupazione. Occorre molta prudenza». Ma qualcosa di buono c’è: intanto l’occupazione e i fatturati, saliti rispettivamente dell’11,1% e del 9% nel confronto con il 2016; qui, però entrano in gioco gli sgravi contributivi introdotti negli anni passati e che inizieranno a esaurirsi in modo graduale già da quest’anno. «Infatti è impossibile ad oggi prevedere se si tradurranno in uno stabile aumento dei posti di lavoro», chiarisce il segretario dell’associazione Elisabetta Bolzonella. Meglio degli altri va il settore dei servizi alla persona, nonostante la pesante concorrenza sleale degli operatori abusivi. Al contrario, reggono alimentazione e trasporti/mobilità, mentre tiene a fatica il segmento automotive. Fanalino di coda, il “sistema casa”, un comparto che già negli anni della crisi ha mutato pelle in maniera radicale, trasferendo molte competenze e risorse dalla costruzione alla riqualificazione edilizia ed energetica, dove a farla da padrone sono i bonus fiscali. Gli artigiani si aspettano che il nuovo governo ingrani le marce alte.
«Ci auguriamo», spiega il presidente dell’associazione Guido Codato, «che faccia in modo per chiarire questo quadro di generale incertezza in cui operano gli imprenditori. Un’incertezza che frena lo sviluppo e la ripartenza delle piccole imprese, non solo nel nostro territorio ma anche nel resto dell’Italia. Il percorso tracciato dalla Legge di Bilancio 2018 non è quello che sarebbe servito: una manovra timida, che non crea sviluppo e lascia alcuni pesanti interrogativi irrisolti. Dal nuovo esecutivo, di qualunque colore esso sia, ci aspettiamo più intraprendenza e coraggio, affinché gli sforzi che stiamo facendo per traghettare le nostre piccole attività fuori dal pantano non risultino vani».
E di Legge di Bilancio si parlerà martedì alle 19 nell’incontro pubblico organizzato nella sede di Santa Maria di Sala. Si discuterà dei riflessi su artigiani, lavoratori autonomi e piccole imprese, del “pacchetto casa” e le principali misure fiscali.
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