Artigiani e piccole imprese dimenticati dalle banche

Lo studio di Cgia di Mestre dimostra che i finanziamenti finiscono soprattutto alle grandi aziende. Stasera incontro alle 20.30 nella sede in via Torre Belfredo
Di Mitia Chiarin
Agenzia Candussi. Descrizione: conferenza stampa presso sede CGIA Mestre in via Torre Belfredo 87.
Agenzia Candussi. Descrizione: conferenza stampa presso sede CGIA Mestre in via Torre Belfredo 87.

Chi più è grande e in sofferenza, ottiene maggiori aiuti dal mondo bancario. E i piccoli stanno alla finestra. Lo segnala la Cgia di Mestre con una ricerca del proprio centro studi. Anche in provincia di Venezia, nella stragrande maggioranza dei casi i prestiti bancari vanno a favore di grandi imprese e gruppi societari, anche se questi hanno livelli di sofferenza molto elevati. A Venezia, va detto, le cose vanno meglio rispetto alla media regionale e nazionale ma la situazione resta difficile per tanti artigiani e piccole aziende. «Nella nostra provincia il primo 10 per cento degli affidati, ovvero la migliore clientela , ha ricevuto al 30 settembre 2015, il 73,6 per cento del totale dei prestiti erogati alle imprese. Ma la quota di sofferenze che sono in capo a questo 10 per cento ammonta invece al 78,6 per cento del totale», spiega il presidente della Cgia Roberto Borran. «In buona sostanza, anche nel nostro territorio i soldi vanno ai poteri forti che comunque dimostrano di avere livelli di solvibilità molto contenuti».

I dati elaborati dall’ufficio studi della Cgia di Mestre, su dati della banca d’Italia, riferiti alle sole banche, senza contare cassa depositi e prestiti e altri intermediari non bancari, vedo per la provincia di Venezia un totale di prestiti per 56.077 imprese con 12.244 casi di sofferenza che rappresentano il 21,8 per cento. Ma nella quota del 10 per cento di maggiori clienti, i prestiti concessi sono il 73,6 per cento contro una percentuale del 83,2 per cento a livello veneto e del 80,4 per cento a livello nazionale con una quota di sofferenza tra le grandi aziende pari al 78,6 per cento. Valore che a livello veneto sale ancora, al 79,3 per cento.

«Salvo qualche rara eccezione», continua a spiegare Bottan, «questo dieci per cento di maggiori affidati non è composto da piccoli imprenditori, famiglie o lavoratori autonomi ma da grandi società e gruppi industriali. Non vorremmo che questa anomalia fosse ascrivibile al fatto che nella stragrande maggioranza dei casi nei consigli di amministrazione dei principali istituti di credito sono presenti quasi esclusivamente grandi capitani d’industria o i loro manager», spiegano ancora dalla Cgia di Mestre.

Dati che confermano i timori di tanti piccoli artigiani e imprenditori alle prese con le strette maglie del credito bancario. Stasera alle 20.30 nella sede della Cgia di Mestre in via Torre Belfredo, di questi dati si parlerà in un incontro dedicato a tutte le novità sul credito e aperto a tutti gli imprenditori. Non si parlerà solo di banche e prestiti ma anche dell’obbligo del Pos, del nuovo limite di utilizzo del contante e della tanto discussa manovra di salvataggio delle banche che coinvolgerà anche i correntisti. Obiettivo, garantire le informazioni più chiare a tutti.

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