Arteria incastrata nel braccio Tre équipe in sala operatoria salvano la vita di un paziente

Protagonisti medici e infermieri di Chirurgia vascolare e toracica cui si è aggiunto il dottor Giorgio Stevanato della Neurochirurgia  

L’INTERVENTO

Un nuovo intervento chirurgico complesso ha permesso alle equipe dell’Ospedale dell’Angelo di salvare una vita. Protagonisti i medici e gli infermieri di Chirurgia vascolare e di Chirurgia toracica, cui si è aggiunto il dottor Giorgio Stevanato della Neurochirurgia. Tutto è partito da un paziente che si è presentato in ospedale lamentando problemi al braccio sinistro. Si è poi scoperto che la situazione era dovuta a un’importante arteria malata, incastrata e messa a rischio da una malformazione congenita delle prime costole della gabbia toracica, che provocava un aneurisma e gravi rischi correlati. Il dottor Vittorio Dorrucci, primario di Chirurgia Vascolare, e il dottor Cristiano Breda, primario della Chirurgia Toracica hanno spiegato che «tra i sintomi, allarmanti, c’erano diversi fenomeni di microembolismo al braccio. Nel quadro degli esami per individuare la causa del problema, è stata fatta una tomografia computerizzata spirale del collo e del torace con mezzo di contrasto, completata da ricostruzioni tridimensionali, che ha evidenziato la presenza di un aneurisma dell’arteria succlavia sinistra. Eravamo di fronte, quindi, a una dilatazione patologica di questa arteria che porta il sangue al braccio. Dilatazione potenzialmente pericolosa». Vista la posizione dell’aneurisma e il passaggio, in quel punto del torace del paziente, di diverse e delicate altre strutture nervo-vascolari, per risolvere il problema è stato necessario pianificare un intervento chirurgico multidisciplinare. All’Angelo si doveva infatti affrontare da un lato l’aneurisma dell’arteria, dall’altro la malformazione delle prime costole che erano la causa del problema vascolare. La condivisione delle competenze ha permesso di affrontare e risolvere il problema in maniera completa. Il paziente è stato dimesso dopo pochi giorni dall’intervento. «Un altro intervento complesso è stato brillantemente gestito grazie alle specifiche competenze specialistiche dell’Angelo», ha detto il direttore generale dell’Usl 3, Giuseppe Dal Ben. «Questi casi non possono essere affrontati senza il lavoro di un team multidisciplinare dedicato, caratteristica consolidata di questo ospedale». —

S.B.

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