Arrivati altri 19 profughi a Eraclea
ERACLEA. Altri 19 migranti giunti nottetempo al residence Magnolie di via Olivi, è di nuovo emergenza a Eraclea Mare dove si teme una ribellione della comunità. Gli operatori sono esausti, gli arrivi non si fermano. Dieci giovani del Bangladesh e nove donne nigeriane che riportano a oltre 250 i migranti a Eraclea Mare. Il sindaco, Giorgio Talon, lancia l'allarme: «Temiamo qualche gesto inconsulto e situazioni di pericolo visto il clima di tensione».
La legittima paura è che qualcuno possa perdere la testa da un giorno all’altro e compiere atti violenti magari nella zona di via Olivi. Il sindaco è esasperato: «Non sappiamo più cosa fare», dice, «a chi chiedere aiuto perché tutto sia fermato e si possa tornare a numeri sopportabili per una località turistica. La tensione può giocare brutti scherzi. I cittadini sono esasperati e abbiamo paura davvero che qualcuno possa perdere la testa. Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti».
Forcolin. Ieri Gianluca Forcolin ha ricevuto nella sede dell’Asl 10 di piazza De Gasperi a San Donà, di proprietà della Regione, i cittadini. Un appuntamento che avverrà regolarmente per ascoltare il territorio. «Eraclea ha seri problemi», spiega, «l’Asl 10 ha fatto i controlli, ma non c’è stata collaborazione né dalla proprietà né dal Comune. Noi vorremmo un monitoraggio costante, dei controlli regolari, ma non dobbiamo incontrare ostacoli».
Le opposizioni. Oggi incontro urgente dei capigruppo in Consiglio comunale. Graziano Teso, ex sindaco, affila le armi. «Non ci sono atti del Comune», commenta, «quando servirebbe prima di tutto un atto di coraggio. Gli appartamenti potrebbero ospitare solo due persone, non sei. Ci risultano problemi di agibilità non risolti, mancavano gli allacciamenti. In 24 ore tutto risolto, quando per una famiglia italiana ci vorrebbero 24 mesi. Il sindaco può far pesare la sua autorità e credo sia il caso di emanare ordinanze drastiche per tutelare la sicurezza della comunità». Intanto sulla spiaggia di Eraclea, altri extracomunitari affollano l’arenile vendendo di tutto, mentre molti vorrebbero la polizia locale in turno anche di notte.
Situazione a Jesolo. Se Eraclea piange, Jesolo non ride, ma almeno i circa cento migranti sono chiusi nella struttura della Croce Rossa di via Levantina, escono di rado e comunque sono un peso meno gravoso. Il sindaco, Valerio Zoggia, ha confermato che per il momento non sono previsti altri arrivi. Ma la situazione potrebbe peggiorare con i nuovi sbarchi previsti. Jesolo resta una città da considerare in caso di emergenza e lo stesso Eraclea che pare diventata un punto di riferimento fisso con i suoi oltre 60 appartamenti a disposizione in via Olivi.
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