Arrivati a Venezia i runner reduci dalla maratona di Boston

La delegazione guidata da Roberto Soggiu: «Non dimenticheremo mai quei minuti, ma siamo pronti a tornare»
Rientro della Venice Marathon Running Team da Boston. Nella foto da sinistra: Paolo Simionato, Roberto Soggiu e Alessandro Rossi.
Rientro della Venice Marathon Running Team da Boston. Nella foto da sinistra: Paolo Simionato, Roberto Soggiu e Alessandro Rossi.

di Davide Vatrella

Sono ritornati stamattina i venti runner del Venice Marathon Team, che lunedì hanno partecipato alla centodiciassettesima edizione della Maratona di Boston. La delegazione, guidata da Roberto Soggiu, è sbarcata stamattina, in perfetto orario, all’aeroporto di Tessera con un volo Klm che ha fatto scalo ad Amsterdam. Nonostante le nove ore di viaggio, i maratoneti non avevano il volto scavato dalla fatica.

L’attentato di lunedì, ovvio, non è stato dimenticato, anche se tutti si sono detti pronti ad affrontare un’altra fatica da 42 chilometri. Alcuni, come Gianni Bonaccorsi, parlano già di Tokyo 2014, ma non escludono di tornare a gareggiare nella corsa più antica e prestigiosa del mondo.

«Ci porteremo per sempre dentro il terrore di quei convulsi minuti», dice Roberto Soggiu, «ma devo dire onestamente che personalmente non ho sentito i due botti. In linea d’aria sarò stato a 500 metri di distanza ma, visto che ci trovavamo, assieme ad Alessandro Rossi, prima di un tunnel, la galleria ha fatto da cassa di risonanza. Mi sono subito preoccupato per mia moglie e mia figlia, ma, alla fine, tutto è andato bene»

Tante le cose raccontate dagli altri protagonisti, felici per aver partecipato alla maratona più antica del mondo e per lo scampato pericolo.

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