Arrivano le spoglie di Don Bosco l’omaggio di cinquecento fedeli
Sono arrivate ieri all’istituto Salesiano San Marco della Gazzera le spoglie di Don Bosco. Ad accoglierle oltre duecento persone in palestra tra studenti, familiari, curiosi e salesiani giunti da tutta la Provincia. «Simbolicamente, attraverso la reliquia del braccio destro», racconta don Filippo Gorghetto, vicario e coordinatore pastorale nella scuola della Gazzera, il primo ad abbracciare le spoglie del Santo, «Don Bosco benedice tutte le case salesiane e i numerosi progetti che sono scaturiti dalla sua vocazione di amore e dedizione ai giovani».
Il santo che ha dedicato la sua vita a seguire i giovani e a educarli ad un mestiere soprattutto dopo le macerie della guerra, era già arrivato a Venezia il 21 novembre e proseguirà il suo itinerario nel Triveneto fino al 13 dicembre. L’ordine dei Salesiani da lui fondato ha avuto una forte influenza soprattutto nella terraferma veneziana, dove molti falegnami, periti, tipografi e meccanici sono usciti dalle scuole o dai corsi organizzati per strappare gli orfani dalla strada.
Don Bosco passerà per Venezia, Udine, Pordenone, Padova, Verona, Gorizia, Trieste, Bolzano, Trento in occasione della festa per il bicentenario dalla sua nascita. L’urna, realizzata in vetro, è partita dalla Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino (luogo di nascita del Santo) nel 2009, in occasione dei 150 anni della fondazione della Congregazione Salesiana, e ha compiuto il giro dei 5 continenti, facendo tappa nei 130 paesi del mondo in cui sono presenti i Salesiani. Un lungo viaggio di preparazione ai festeggiamenti per il bicentenario dalla nascita, avvenuta il 16 agosto 1815. Un pellegrinaggio mondiale quello dell’urna di Don Giovanni Bosco, canonizzato da Papa Pio XI nel 1934, che da quattro anni sta unendo i continenti.
Presenti all’arrivo anche gli ex allievi dell’istituto. Alle 18.30 si è svolta la messa con il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia presso la chiesa del Sacro Cuore a Mestre: almeno trecento persone presenti. Il Patriarca ha ricordato l'impegno di Don Bosco sin dai primi giorni di sacerdozio, «un sacerdote che si è rimboccato le maniche nella ricostruzione di un paese devastato dalla guerra e ha rivolto le sue attenzioni ai giovani, convinto che sarebbe spettato a loro il compito di far nascere l'Italia dalle rovine. Un'Italia non ancora Repubblica ma pronta a risorgere. Grazie a lui i ragazzi hanno trovato la strada per dare sfogo alle loro capacità, imparato un mestiere, sono diventati essi stessi le basi della ripartenza del paese». In tanti devono ringraziare Don Bosco. Un prete, come sottolineato in chiusura da Moraglia «più vicino alla strada che alla Chiesa intesa come edificio, che non aveva paura di affrontare le difficoltà o di sporcarsi le mani in nome di Dio».
Dalle 23.30 la veglia notturna con tutti gli alunni e le successive preghiera e venerazione della reliquia da parte dei giovani che hanno accompagnato e custodito il corpo del Santo nel corso di tutta la notte, fino a stamani quando è ripartita. L'11 e 12 dicembre sarà la volta di Venezia: giovedì 12 alle 11 il Patriarca presiederà la messa solenne nella Basilica di San Marco.
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