Arrivano i profughi, prime fughe già nella sosta all’autogrill
MESTRE. Sono arrivati alle 10.30 di ieri, dopo un viaggio tra mille peripezie da Salerno. Nulla in confronto a quello che hanno patito nell’attraversare deserti e nell’imbarcarsi sui barconi per raggiungere le nostre coste. Dei centoquaranta migranti arrivati a Marghera nel parcheggio della Sme, cinquanta sono rimasti nella nostra provincia, distribuiti in centri di accoglienza di Marghera, Mira e Robegano. Per lo più si tratta di eritrei, siriani e sudanesi.
Ieri pomeriggio due migranti, giunti nel Veneziano in precedenza, hanno cercato di fuggire in modo alquanto rocambolesco. Sono stati avvistati e bloccati sul Passante.
Intanto non si è fatta attendere una nuova protesta della Lega Nord, mentre la municipalità di Zelarino, nell’ambito territoriale della quale sorge la scuola di Trivignano destinata ad ospitare un centro di accoglienza, hanno scritto a Prefetto e commissario prefettizio del Comune, sostenendo che i profughi possono essere messi nella caserma Matter sul Terraglio, attualmente sede del Reggimento Serenissima dei lagunari.
I profughi arrivati ieri mattina dovevano, in realtà, giungere a Marghera intorno alla mezzanotte di martedì. Erano partiti a bordo di tre pullman, scortati dalla polizia, in mattinata da Salerno.
Durante il viaggio c’erano stati dei problemi e uno dei pullman ha avuto un guasto. Il radiatore si è rotto ed è stato chiesto l’intervento di un altro autobus.
Durante alcune soste c’erano stati anche degli attimi di tensione tra pofughi e poliziotti, e una decina di migranti sono scappati a piedi.
I centoquaranta arrivati a Marghera sono una parte dei 1.400 sbarcati nella città campana martedì e provenienti dalla Sicilia.
Per completare la quota di ottocento migranti destinati al Veneto, il cui arrivo completo è previsto entro la fine di agosto, mancano ancora cinquecentocinquanta migranti. Tra i centocinquanta e i duecento, arriveranno nelle prossime ore.
Intanto la Lega Nord continua a protestare per gli arrivi in Veneto di queste persone. Sabato scorso, la stessa Lega, aveva manifestato davanti la Prefettura di Venezia. Intervento anche del presidente della Regione Luca Zaia sulla scelta dei centri da destinare a hub. «Quanto temevamo si è puntualmente verificato: i siti indicati dallo Stato per l'eventuale accoglienza degli immigrati sono assolutamente non idonei. È l'ennesima dimostrazione di una gestione superficiale, per non dire da terzo mondo o peggio, di questa parte della missione “Mare Nostrum”».
Luca Zaia si dice «non stupito dalle conclusioni negative della Commissione Tecnica di esperti sanitari istituita dalla Regione per effettuare una valutazione dei requisiti igienici, sanitari e ambientali degli alloggi destinati ai profughi».
«Ci costerebbe molto meno - sottolinea Zaia - mantenere nei luoghi di partenza quanti, attratti da miraggi inesistenti, pagano i loro stessi schiavisti per un viaggio senza futuro e spesso mortale».
La task force, guidata dal Direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell'Asl 12 Veneziana Vittorio Selle, nella giornata di martedì ha direttamente verificato la situazione dei siti indicati, con sopralluoghi cui hanno partecipato anche le Prefetture interessate, i sindaci dei Comuni, dirigenti dei Vigili del Fuoco, del Demanio dello Stato e dei Dipartimenti di prevenzione delle Asl direttamente coinvolte.
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