Arrivano 85 profughi e Jesolo si spacca

Saranno ospiti nella sede della Croce Rossa. Il sindaco: «Chiesti solo donne e bambini». Pomiato (Lega): «Scelta sbagliata»
MORSEGO JESOLO: CENTRO CROCE ROSSA ITALIANA...08/01/09 LIGHT IMAGE
MORSEGO JESOLO: CENTRO CROCE ROSSA ITALIANA...08/01/09 LIGHT IMAGE

JESOLO. Sembrava nell’aria e infatti i profughi stanno per arrivare a Jesolo. Il sindaco Valerio Zoggia, in contatto con la prefettura, lo ha appreso ieri sera. Tra oggi e domani, forse lunedì, arriverà parte dei profughi sbarcati in questi giorni a Lampedusa, cui se ne potrebbero aggiungere altri dislocati in vari centri d’Italia. Siriani, ma non solo. Uomini, donne e bambini provenienti da Eritrea, Mali, Nigeria, Pakistan, Somalia e Zambia, più altro zone dell'Africa centrale. Il numero massimo sarà 85.

L’emergenza non poteva che toccare Jesolo, dove il centro della Croce Rossa di via Levantina è stato già più volte utilizzato per l’accoglienza di migranti da ogni parte del mondo, non senza tensioni e manifestazioni che portarono i profughi addirittura sulle strade. Nei giorni scorsi, già diverse forze politiche avevano lanciato l’allarme.

Profeticamente, Daniele Bison della lista civica Jesolo aveva iniziato a parlare di nuovo utilizzo della Croce Rossa di via Levantina per evitare altri arrivi indesiderati, magari ospitando provvisoriamente la sede del commissariato di polizia in cerca di un nuovo stabile dopo lo sfratto. La Lega nord aveva addirittura proposto di trasferire la sede di via Levantina nell’entroterra. Troppo gli sbarchi in questi mesi per non pensare alla nuova apertura delle porte della sede jesolana. I profughi alla fine sono arrivati. O per lo meno stanno per arrivare. Il sindaco, Valerio Zoggia, non ha perso la calma. «Abbiamo chiesto delle rassicurazioni alla prefettura», spiega il primo cittadino di Jesolo, «per prima cosa che questi trasferimenti non avvengano assolutamente nel periodo della stagione estiva in arrivo, scatenando polemiche e rovinando l'immagine della località turistica. In secondo luogo, tornando all’attuale emergenza in tutta Italia, abbiamo chiesto che a Jesolo arrivino in questi giorni solo donne e bambini, o comunque nuclei familiari che non creino problemi come in passato è avvenuto, con manifestazioni, occupazioni di strade e piazze, cortei e quant’altro. Non sappiamo ancora precisamente quando arriveranno, quasi certamente tra oggi e domani o al massimo lunedì. Ci è stato comunicato che non dovranno superare il numero massimo di 85 persone».

Non risulta siano state contattate altre località della costa veneziana. La Lega Nord, che già ha vissuto queste aspre polemiche ai tempi del sindaco Francesco Calzavara, attacca ancora: «La sede della Croce Rossa qui a Jesolo non ha più senso», scandisce il consigliere comunale, Giorgio Pomiato, «siamo una località turistica e questo è un sito sbagliato. Un ente come la Croce Rossa deve prenderne atto, altrimenti saremo in questa situazione ogni volta che si verifica uno sbarco in Sicilia. Non siamo contro queste persone, la nostra non è certo cattiveria, ma la sede della Croce Rossa deve essere trasferita altrove, alle spalle del litorale in una zona che sia più idonea anche a ospitare chi soffre nel mondo e fugge dalla morte e la disperazione».

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