Arriva Renzi, Brugnaro presenta il conto
VENEZIA. Il ticket e l’autonomia fiscale, lo stop alle sanzioni del Patto di Stabilità. Le bonifiche di Marghera, le alternative per le grandi navi e la deroga alle assunzioni per i pubblici dipendenti. Brugnaro presenta il conto. Domattina, per la quinta volta in meno di un anno, il premier Matteo Renzi sbarcherà in laguna. Alle 11 sarà all’inaugurazione della Biennale architettura ai Giardini, e sarà ricevuto anche dal sindaco. Che adesso, dopo richieste, promesse, colloqui riservati, dovrà tornare a casa con qualcosa di concreto sui tanti fronti aperti che aspettano l’intervento del governo.
Un intervento promesso e garantito dallo stesso Renzi. Ma ancora non concretizzato. Due mesi fa, nel corso del vertice bilaterale con Hollande e i ministri francesi in palazzo Ducale, il sindaco aveva consegnato allo staff di palazzo Chigi e al ministro dell’Economia Carlo Padoan un nutrito dossier sugli extracosti e le richieste di «fiscalità autonoma». «Non chiediamo la carità ma quello che ci spetta», aveva detto allora. Adesso il tempo delle dichiarazioni è passato. E il sindaco annuncia: «Il governo ci deve dare quello che ha promesso».
Patto di Stabilità. «Non possiamo essere multati perché il governo paga i debiti al Comune con ritardo», dice Brugnaro, «dal governo avanziamo 18 milioni di euro» Dunque, la priorità è togliere le sanzioni del Patto. Che bloccano i nuovi mutui ma anche le assunzioni dei vigili urbani (70 quelli necessari) e di dipendenti per i servizi ai cittadini. L’abolizione delle sanzioni è stata promessa più volte, dal sottosegretario De Vincenti e dai sottosegretari veneti Baretta e Zanetti. Ma non si è ancora vista.
Marghera. Anche qui gli annunci ormai devono lasciare spazio ai progetti concreti. «Abbiamo trovato molta disponibilità al ministero per l’Ambiente», dice il sindaco, «la soluzione del nodo bonifiche è vicina. Nodo da cui dipende lo sviluppo futuro. Investimenti di nuove aziende legate all’export e alla portualità».
Grandi navi. Il sindaco chiederà anche una decisione rapida per le grandi navi. Da quattro anni il decreto Clini-Passera non viene applicato alla laguna. Il Comune ha proposto l’alternativa delle Tresse, insieme al Porto. All’esame della commissione Via (Impatto ambientale) c’è anche il progetto delle banchine al Lido, proposto da Cesare De Piccoli. E rispunta adesso quello di spostare il terminal a Marghera. Ma decisioni non ce ne sono.
Ticket turistici. Sul piatto anche la possibilità di incassare nuovi fondi dalla riformata tassa di soggiorno. Il governo, come richiesto dall’Anci, ha modificato la normativa applicando la tassa non più sulle stelle ma sul costo della camera. per Venezia si tratta di entrate cospicue. E di sanzioni più pesanti per chi evade, trattandosi ora di un sostituto di imposta. All’ipotesi anche un ticket per i treni, in accordo con Trenitalia, su tutti i viaggiatori che arrivano a Venezia.
Magistrato alle Acque. All’ultima inaugurazione dell’anno portuale, il sindaco ha ringraziato pubblicamente il deputato veneziano del Pd Andrea Martella. Che con un suo emendamento ha inserito nella legge di Stabilità il passaggio dei poteri sulla laguna dal Magistrato alle Acque alla Città Metropolitana. Il sindaco metropolitano dovrà gestire in futuro anche il sistema Mose. Ma anche questo ha bisogno di un decreto attuativo.
La quinta volta. È la quinta volta per il premier Matteo Renzi viene in laguna. La prima lo scorso anno, con il vertice dei ministri dell’Ambiente a palazzo Ducale. Poi in ottobre per l’inaugurazione del campus di Ca’ Foscari e un incontro a Ca’ Farsetti con il sindaco e la giunta. Quindi, un mese dopo, sempre a Ca’ Farsetti, per rendere omaggio alla camera ardente di Valeria Solesin. Infine, in marzo, per il vertice italo-francese a palazzo Ducale.
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