Arriva l'ok da Roma, domenica il viaal tram di Mestre
Punti neri e imbottigliamenti: metro per metro, tutti i segreti del percorso
A sinistra il tram bloccato da un suv in via Ca’ Rossa Sopra il marciapiede rotto alla fine di via Cappuccina vicino alla fermata di via Sernaglia. Sotto ancora auto che transitano sui binari e alcuni cittadini che commentano il prossimo avvio del servizio tram Domenica l’inaugurazione, lunedì l’avvio
Meno tre giorni alla partenza del tram e arriva il «sì» definitivo da Roma. Anche l'ultimo «via libera» burocratico è arrivato. La città è in attesa della novità e in questi giorni tutti studiano il tracciato per individuare eventuali problemi o difficoltà. Lo spazio per circolare è poco, specialmente in alcuni punti: in cima alla lista via Ca' Rossa, dove i semafori bloccano la circolazione. Percorrendo in bici il tragitto del tram, si notano all'altezza di via Monte Celo, crepe trasversali al biscione rosso. «Lungo il percorso come queste - indica Vincenzo Baldi - ce ne sono un sacco. Fessurazioni perpendicolari alla piattaforma». In via Triestina il pericolo per le biciclette, è rappresentato dalla confluenza con via Monte Celo, dove la rotaia cambia direzione per svoltare. Fino in piazza Pastrello per il tram grossi problemi non ce ne sono, tranne il traffico, che al mattino è sostenuto e qui tocca stare per forza tutti in coda: carrozze, autobus, motorini, ciclisti. Correre lungo lato destro della strada, non è facile. Il tram, che ieri transitava tranquillamente per le ultime prove, stacca le auto nel tratto di corsia preferenziale che va da via Monte Cervino fin dopo l'incrocio con via Martiri della Libertà, ma una volta giunto nella parte mestrina di via San Donà, deve per forza stare in fila dietro le auto. Il peggio per chi procede in motorino o in bici, arriva in via Ca' Rossa, dove lo spazio tra la corsia del tram e il pezzo di asfalto prima del marciapiede, è strettissimo. A Cesare Bozzetto della frutta e verdura, hanno portato via un pezzetto di proprietà per piazzare un palo. Solo che i lavori non sono del tutto finiti e manca la recinzione. Non solo: «Il marciapiede qui è a raso - fa vedere - e le auto ci parcheggiano sopra tranquillamente». Poi indica la fermata provvisoria e quella che dovrà essere costruita. «Il marciapiede è a zig zag, non c'è continuità». Silva Bernardi, corre in bici per consegnare la posta alle banche: «Non è tanto pericoloso sopra i binari - spiega - quanto tra la piattaforma e l'asfalto, dove c'è un notevole dislivello e qui si cade. Senza contare che l'asfalto è tutto a montagnole. Peggio ancora in via Colombo: non c'è spazio». Alle 13.05 la carrozza si ferma davanti alla gastronomia «0-6». Non ci passa. Una jeep deborda dal posto di carico-scarico, questione di centimetri. Il tram suona, una donna esce dal negozio e sposta l'auto senza aver ben capito cosa sta succedendo. Poco prima dell'incrocio con via Fradeletto, il convoglio deve impegnare una curva non indifferente per la carrozza. In via Colombo ci sono gli operai al lavoro per ridisegnare strisce pedonali e segnaletica orizzontale. Mario Perelli percorre spesso la tratta da Marghera all'altezza di piazza Mercato, fino alla Bissuola: «Bisogna tagliare la piattaforma come i binari della ferrovia - spiega - ma da lunedì dovrò cercare soluzioni alternative perché diventa troppo pericoloso: anche correre con l'autobus è rischioso». Ma dove davvero si crea l'ingorgo, è in piazza Barche: qui ci sono ben tre semafori in direzione via Colombo e due verso Corso del Popolo. Ieri all'ora di pranzo, la congestione era notevole, gli automobilisti esasperati a maledire la circolazione. In via Cappuccina il tram scivola via in direzione Sernaglia senza troppi problemi. Qualcuno si domanda se davvero si prende la multa a procedere oltre l'incrocio con la pasticceria Rosa Salva. La fermata Sernaglia alla fine di via Cappuccina perde qualche pezzo: qualcuno ci si è schiantato con l'auto. L'asfalto - segnalano residenti e ciclisti - è messo malissimo. E si vede. Claudio Sfriso gira con lo scooter elettrico. «Sono penalizzato - racconta - lungo la rotaia scivolo e m'incastro, quindi cerco di evitare di andarci, a meno di non poterne fare a meno».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video