Arriva il Gps, traffico sotto controllo

Si parte con Actv, entro sei mesi sarà obbligatorio per taxi, merci e vaporetti. Bergamo: «Lotta a chi non rispetta le regole»

Grande fratello pronto a colpire. Dopo anni di studi, promesse, rinvii, il momento è arrivato. I mezzi pubblici o in servizio pubblico non di linea (comprese le merci ma escluse le gondole e il diporto) dovranno avere il Gps a bordo. Significa che in ogni momento la centrale operativa Argos dei vigili urbani potrà sapere la loro velocità, la loro posizione e verificare eventuali infrazioni al codice della navigazione o alle ordinanze. L’annuncio è stato dato ieri a palazzo Cavalli dall’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo, insieme al direttore dei Trasporti Franco Fiorin, al comandante dei vigili urbani Luciano Marini e al dirigente dei vigili dei canali Giordano Zuin. Trasportatori e taxisti già annunciano proteste contro quello che definiscono «un braccialetto elettronico». Ma il sistema è pronto. E il controllo contro il moto ondoso e le infrazioni commesse a tutte le ore del giorno e della notte non è più rinviabile. Il nuovo sistema entrerà in funzione per gradi. Entro il 28 ottobre per i mezzi Actv e Alilaguna (che già hanno messo a disposizione il loro software per il controllo di Argos). Poi, il 27 novembre toccherà a taxi e motoscafi del noleggio, il 26 gennaio 2015 le barche del trasporto merci e del noleggio da diporto e via via tutte le altre. Il rilevatore Gps, che emette impulsi satellitari in radiofrequenza alla centrale, costa 50 euro e sarà fornito da Venis, la società informatica del Comune. Consentirà di controllare il traffico e il rispetto delle ordinanze non soltanto in Canal Grande ma anche nel resto della laguna, aprendo importanti collaborazioni con le altre forzxe di Polizia.

Un progetto di cui si parla da trent’anni, installato in via sperimentale soltanto su alcuni vaporetti Actv. Adesso consentirà alla centrale operativa di tenere sotto controllo il traffico. Di capire, ad esempio, se chi entra in Canal Grande è autorizzato oppure no. Funzioni superiori rispetto al semplice rilevamento della velocità.

Una rete a maglie ancora piuttosto larghe. Per scoprire gli abusi occorre infatti che il trasgressore «sia colto sul fatto», oppure che l’operatore in servizio al sistema Argos decida di intervenire facendo un verbale seduta stante. E chi viene pizzicato dovrà «essere accompagnato al di fuori della zona vietata». Un po’ difficile visti gli organici attualmente impiegati nella lotta al moto ondoso. Le sanzioni sono di 150 euro più la sospensione della licenza. Il Gps fuori uso dovrà essere segnalato «entro 72 ore». Ma la macchina è partita. «Vogliamo dare un segnale preciso», dice Bergamo, «in ogni momento chi non rispetta le regole sa che può essere multato».

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