Arriva Gioele Dix, l'automobilista filosofo

 Con "Oderod" l'attore racconta (ridendo) l'uomo con le sue manie e le sue paure. Soprattutto quando è alla guida di un'automobile

MESTRE. Già il titolo ce lo fa intuire, con l’inglese italianizzato “Onderod”: c’è l’automobilista al centro del nuovo spettacolo di Gioele Dix - uno degli attori e comici più amati dal pubblico italiano - in cartellone giovedì 9 e venerdì 10 aprile alle 21 al Teatro Toniolo di Mestre per Comics & dintorni, la stagione dedicata agli amanti della comicità d’autore.

Ma perché le è così caro?

«È un personaggio che mi porto dietro nel bene e nel male da trent’anni con le evoluzioni e involuzioni legate alle sempre più opprimenti normative che rendono quasi impossibile circolare, ai vizi grandi e piccoli da cui è affetto. Per l’italiano l’automobile è pezzo della carta di identità. Con l’automobilista ho cominciato affermarmi, perché credo che il mio modo aggressivo di proporlo faccia scattare nel pubblico quel meccanismo che porta ad identificare nel personaggio che vedi sul palco la parte peggiore di te stesso». L’attore milanese, in questa stagione è impegnato sui palcoscenici italiani anche nei panni di Argante, il protagonista de “Il malato immaginario” di Moliere .

Non le dispiace che la notorietà le venga più dall’automobilista che dall’interpretare un grande classico?

«Ne sono fiero, penso sempre più a questo mio personaggio come una maschera destinata a durare, a rimanere nel tempo».

Ma oltre alla rivisitazione e attualizzazione dell’automobilista che altro c’è in questo suo nuovo spettacolo?

«Le cito alla rinfusa: il mito del ritorno alla campagna, l’assenza di senso civico, il salutismo esasperato, l’invadenza diffusa, l’educazione dei figli, la mania del gioco e delle lotterie, l’indisciplina, i disservizi ferroviari e aerei, la ricerca ossessiva dell’amicizia, la schiavitù della furbizia. Mi auguro ne esca una fotografia dello scombinato paesaggio italiano alle prese con fantasmi vecchi e nuovi».

Gioele Dix è anche scrittore, lo scorso anno è uscito un suo libro molto serio: “Quando tutto questo sarà finito. Storia della mia famiglia perseguitata dalle leggi razziali” .

Ci sarà qualcosa di più letterario in questo suo nuovo spettacolo?

«Sì , proporrò anche una serie di brevi racconti originali con commento musicale: “Il concerto diretto da Dio”, “L’uomo che voleva ringiovanire”, “Fortune e sfortune di un uccellino”. Si tratta di storie buffe e paradossali (ma non troppo) attraverso le quali mi metto alla prova come affabulatore e autore di apologhi satirici. Credo venga fuori quella comicità tagliente a tratti feroce che caratterizza il mio modo di scrivere e di pormi con il pubblico».

È vero che inviterà gli spettatori a tener acceso il cellulare?

«Lo terrò acceso anch’io sul palco, perché - e qui vale un po’ un discorso analogo a quello che facevo per l’automobilista - di fronte alla provocazione lo spettatore non si limita a ridere ma comincia a chiedersi se non è anche lui come chi sta in scena. Vedersi descritti in maniera molto verosimile fa un certo effetto. La differenza nel comico la fa il punto di vista».

In scena Gioele Dix sarà affiancato da Savino Cesario, chitarrista esperto e compositore eclettico, dotato di rara sensibilità che lo accompagna da anni.

I biglietti per lo spettacolo “Onderod” di Gioele Dix sono in vendita alla biglietteria del Teatro Toniolo (in piazzetta Cesare Battisti, a Mestre) o presso la biglietteria IMG Cinemas. Costo dei biglietti: platea 32 euro, galleria 27 euro, più diritti di prevendita. Ultimo appuntamento con Comics & dintorni venerdì 8 e sabato 9 maggio, con i personaggi di Max Giusti, all’insegna del puro trasformismo: il prete detective Don Matteo, l’attore da Oscar Toni Servillo, il parrucchiere Icaro che odia i “pelati”, il rapper marchigiano Mc Silvano, l’ambientalista Sergio oltre agli storici Claudio Lotito, Al Bano, Cristiano Malgioglio.

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