Arrestato spacciatore minorenne Fermato con un bazar di droghe
È stato arruolato a 17 anni per vendere droga ai tossicodipendenti della città e per questo ben fornito dal pusher che, nella filiera dello spaccio, sta su un gradino più alto. Aveva cocaina, suggeriva l’ eroina e nei pantaloni teneva un po’ di marijuana.
I poliziotti della sezione anticrimine del commissariato di Mestre lo hanno sorpreso martedì pomeriggio, tra via Trento e via Giustizia, da tempo un luogo d’incontro tra spacciatori e tossicodipendenti. Il ragazzo, tunisino, sorpreso dopo la cessione di una dose, è stato arrestato e portato al carcere minorile di Santa Bona, a Treviso. Il ragazzo era arrivato in Italia, sbarcato da un barcone, lo scorso 3 maggio. A Lampedusa, privo di documenti, era stato foto-segnalato come un diciassettenne scappato dalla Tunisia. L’episodio fa dire al presidente della Regione, Luca Zaia, che «ancora una volta ci troviamo di fronte a un cittadino della Tunisia, un paese dove non si muore di fame, arrivato come profugo, ma che, per la sua provenienza, difficilmente può essere considerato profugo».
Dopo essere stato accolto in una struttura per minori se ne era andato, raggiungendo Mestre, dove è probabile che avesse qualche appoggio su cui contare, anche se alla polizia risulta che fosse senza una fissa dimora. Martedì è stato fermato poco dopo le 16. I poliziotti lo hanno tenuto sotto controllo mentre incontrava una ragazza, per poi allontanarsi versi via Miranese. Hanno quindi deciso di fermarlo e controllarlo, mentre lui faceva cadere a terra un involucro con 12 grammi di eroina, otto piccole dosi di cocaina per un totale di 2 grammi. Nelle tasche dei pantaloni invece aveva un grammo di marijuana e un rotolo di soldi. Alla ragazza aveva cercato di vendere una dose di cocaina. Ai primi di agosto il ragazzo era già stato denunciato perché trovato in possesso di 50 grammi di marijuana. I poliziotti hanno informato il pubblico ministero di turno al tribunale dei minori che, essendo il ragazzo senza una fissa dimora e anche privo di domicilio, ha disposto l’arresto e l’accompagnamento al carcere di Treviso.
Un arresto che, sul fronte politico, ha visto la pronta reazione di Luca Zaia secondo il quale il caso «addolora» e «preoccupa». «Addolora perché ci troviamo di fronte a un minorenne scaricato sul territorio senza alcun riguardo come usa fare con grandi e piccoli da mesi un Governo incapace di governare il fenomeno e combattere come si dovrebbe le organizzazioni criminali che stanno a monte di questo traffico orrendo di carne umana». Un caso che preoccupa perché «costituisce l’apice di un caos che dimostra come la sicurezza degli abitanti dei territori sui quali questi immigrati vengono inviati sia l’ultimo dei pensieri di chi invece dovrebbe pensarci molto attentamente».
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