Arrestato per rapina mentre tenta di espatriare
Mestre. In carcere un cileno che si era dichiarato vittima degli stessi banditi che avevano appena portato via i soldi a un turista inglese: scoperto dalla squadra mobile e fermato mentre stava per prendere l'aereo
20091229 - ROMA - CLJ- SICUREZZA: MALPENSA; NON C'ERA ESPLOSIVO IN PACCO BOMBA - nella immagine di archivio una pattuglia di poliziotti dell' antiterrorismo durante una perlustrazione nei saloni aeroportuali di Malpensa. - Nel pacco bomba trovato a Malpensa non c'era esplosivo. Lo ha confermato la polaria di Malpensa. La polizia aeroportuale ha inoltre precisato che il pacco è stato fatto brillare con una cannonata d'acqua, un getto 'sparato' da un artificiere e che serve a neutralizzare l'oggetto STEFANO GUATELLI / ANSA / ARCHIVIO / COC
MESTRE. Si era difeso dall’accusa di rapina strenuamente, ma è stato arrestato dalla polizia mentre tentava di lasciare l’Italia imbarcandosi all’aeroporto Marco Polo. Ora per Hudson Gomez si sono aperte le porte del carcere.
Tutto era iniziato nelle prime ore della mattina del 13 dicembre, quando le volanti e la squadra mobile della questura sono intervenute in un B&B di Tessera, dove due clienti, un turista inglese ed un cileno, lamentavano di essere stati rapinati da ignoti autori.
Il turista inglese aveva riferito infatti che, intorno alle 6.10, uno sconosciuto era penetrato all’interno della sua camera da letto e, dopo averlo svegliato nel sonno, averlo minacciato e picchiato con calci e pugni, lo aveva derubato della somma di 185€ in contante. Anche il turista cileno affermava di aver subìto un atto simile da parte di due persone travisate ed armate, ma le sue dichiarazioni apparivano da subito poco verosimili e non congruenti con quelle rese dalla vittima inglese.
Venivano pertanto avviate le indagini per ricostruire quanto occorso e dall’analisi dei filmati di video sorveglianza esterna ed interna installati nel B&B, è stato possibile accertare sia che nessun estraneo era penetrato nella struttura nelle ore precedenti alla rapina, sia che vi era stata un’intrusione nella reception da parte di una persona con i baffi, parzialmente travisata con un berretto ed un piumino apparentemente di colore bianco, che circa un’ora prima della rapina, aveva spento il circuito di videosorveglianza. Era possibile notare anche che le chiavi passepartout delle stanze erano state spostate dal luogo in cui vengono comunemente conservate.
Atteso quanto raccolto fino a quel momento, ricadevano dei sospetti in capo al cileno, tale Hudson Gomez Michael Gerry, 34 anni, anche perché al momento della registrazione al B&B e delle dichiarazioni di generalità alle volanti, lo stesso si era presentato con un documento appartenente a terza persona cercando di impedire la sua vera identificazione.
Su autorizzazione del magistrato di turno, il cileno veniva sottoposto a perquisizione e nei suoi bagagli sono stati rinvenuti, un berretto di lana tipo zuccotto ed un piumino di colore nero, del tutto simili agli indumenti utilizzati per il travisamento dalla persona introdottasi nella reception, il badge nr.101 appartenente alla stanza del cliente inglese e una somma di denaro che poteva corrispondere a quanto rapinato. Nel bagaglio del cileno sono stati rinvenuti anche altri documenti e carte di credito intestati a cittadini sudamericani, sul cui possesso Gomez non ha saputo dare una credibile giustificazione.
Atteso che il colore degli indumenti non corrispondeva a quelli indossati dallo sconosciuto introdottosi nella stanza reception, il cittadino cileno veniva rilasciato. Solo gli accertamenti successivamente effettuati sul posto hanno permesso di accertare che in realtà le riprese erano state effettuate con una telecamera a raggi infrarossi che altera i colori, e che la tonalità degli indumenti dello sconosciuto rapinatore erano effettivamente neri, così come quelli trovati in possesso del cittadino cileno. Sono state inoltre raccolte ulteriori testimonianze e riscontri a carico dello stesso: Hudson Gomez si era tagliato i baffi a seguito dell’intrusione nella sala reception, lasciando inequivocabili tracce di peli nel lavandino del bagno della sua stanza. Il badge della camera da letto del cileno inoltre aveva registrato uscite in tempi compatibili con lo spegnimento delle telecamere e la successiva commissione della rapina. Lo stesso inoltre, mentre tutti attendevano l’arrivo delle volanti aveva pensato di far chiamare un taxi per lasciare il luogo, azione che non gli era riuscita solo grazie al pronto intervento delle pattuglie.
Considerati tutti gli indizi raccolti a suo carico, il personale della squadra mobile nella mattinata del 14 dicembre, ha proceduto al fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata nei confronti del Hudson Gomez, trovato all’aeroporto Marco Polo mentre stava per lasciare il territorio dello Stato, imbarcandosi su un volo diretto in Qatar. Il sudamericano è stato pertanto portato alla Casa Circondariale di Santa Maria Maggiore.
Il fermo è stato convalidato nella giornata di ieri e a suo carico il giudice ha emesso un’ordinanza di custodia in carcere.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video