Arrestato Galan, portato nel carcere di Opera Dalla Camera il sì all'arresto con 395 voti
PADOVACon 395 voti a favore, 138 contrari e due astenuti la Camera ha approvato - con voto a scrutinio segreto - la richiesta di misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del deputato Giancarlo Galan, coinvolto nel caso Mose. A favore della richiesta hanno votato Partito democratico, Movimento 5 stelle, Sel, Led, Lega Nord, Per l’Italia e Scelta civica. Contrari Forza Italia, Ncd, Maie-Api, Psi.
Ore 20.50. Galan nel carcere milanese di Opera. È il carcere milanese di Opera la destinazione di Giancarlo Galan, raggiunto stasera dall'ordinanza d'arresto dei magistrati di Venezia. Lo si apprende da fonti investigative.
Ore 20.45. Galan: "Io come un appestato". Lo ha chiamato Berlusconi. Tra i tanti messaggi che hanno raggiunto Giancarlo Galan in queste ore particolarmente apprezzato sarebbe stato, riferiscono fonti vicine all'ex governatore, quello di Daniele Capezzone. Mentre non è mancata una telefonata di solidarietà da parte di Silvio Berlusconi. Galan non ha rinunciato alla sua abituale ironia: "Sono diventato un appestato, neanche più in ospedale mi vogliono", avrebbe detto. E sempre secondo le stesse fonti, l’ex ministro avrebbe spiegato di essere «incazzato» nei confronti dei suoi tre accusatori che gli hanno spalancato le porte della prigione.
Ore 20.35. Galan sarà portato fuori dal Veneto, probabilmente a Opera. Galan, secondo quanto si apprende, sarà portato in un carcere con una struttura infermieristica adeguata alle cure di cui necessita, fuori dal Veneto. La destinazione finale sarà probabilmente il carcere di Opera, nel milanese.
Ore 20.30. Notificata l'ordinanza di arresto. È stata notificata poco fa dalla Guardia di Finanza a Giancarlo Galan l'ordinanza di custodia in carcere emessa dal Gip di Venezia il 4 giugno scorso. Lo si apprende da fonti investigative.
Ore 20.15. Arrivata la polizia penitenziaria nella villa di Cinto Euganeo. Un'ambulanza della Croce Verde assieme a una macchina della polizia penitenziaria è appena arrivata nella villa di Giancarlo Galan a Cinto Euganeo. Gli agenti sono entrati nell'abitazione dell'ex governatore del Veneto.
Ore 19.30. Valori clinici normali per Galan, dimissioni decise ieri. Da fonti mediche dell'ospedale di Este si apprende che la decisione di dimettere l'ex ministro Giancarlo Galan era stata presa già ieri sera, poichè i valori clinici erano tornati alla normalità. L'ex ministro avrebbe potuto lasciare il nosocomio nelle prime ore di stamane - la lettera di dimissioni è stata firmata alle 9 - ma non essendovi problemi di posti letto, è rimasto ancora qualche ora nel reparto di medicina. Questo in attesa di organizzare il suo trasporto a casa, avvenuto poi con un'ambulanza che ha lasciato l'ospedale nei momenti in cui la Camera votava sull'arresto.
Ore 18.30. Rotondi (FI): "Spettacolo umiliante, aboliamo immunità". «Dopo questo inchino della ’Costa Parlamentò al potere dei magistrati, annuncio la mia conversione: aboliamo del tutto questo moncherino di immunità che espone solo i deputati malcapitati a pubblicità e umiliazioni. Mai più spettacoli come quello di oggi». Così commenta Gianfranco Rotondi di Forza Italia
Ore 18.15. Galan nella sua casa a Cinto e "di umore nero". Giancarlo Galan attende nella sua casa di Cinto Euganeo lo sviluppo degli eventi - anche se è improbabile che l'arresto scatti nelle prossime ore - e chi gli è vicino lo descrive di umore nero. La sensazione dell'ex Governatore, riferisce chi l'ha sentito, è di aver subito «una doppia ingiustizia»: prima la richiesta di arresti dei giudici di Venezia, poi il voto favorevole della Camera. Le sue dimissioni sono state firmate stamane dai medici dell'ospedale di Este perchè hanno ritenuto - si apprende - che le patologie di cui soffre non richiedano necessariamente l'ospedalizzazione, ma possano essere curate anche con l'assistenza domiciliare. Galan viene sottoposto ogni 4 ore al controllo del livello di glicemia, riceve terapie per le apnee notturne, per il diabete, e deve restare con la gamba ingessata in estensione
Ore 18.00. Gli avvocati di Galan: "Pagina buia, negati i diritti". «Oggi si è scritta una pagina buia alla Camera dei Deputati che costituisce un precedente assai preoccupante. Si è, infatti, votata l’autorizzazione a procedere in assenza dell’on. Galan che avrebbe voluto essere presente per difendersi. Gli si è negato anche questo diritto minimo». Così gli avvocati Antonio Franchini e Niccolò Ghedini. «L’on. Galan - proseguono - è stato dimesso nel primo pomeriggio dall’ospedale di Este. Permane l’obbligo di assoluta immobilità con valva gessata e arto in scarico come risulta dalla lettera di dimissioni».
Ore 17.35. La nota di Berlusconi: "Sono certo della correttezza di Galan". «Sono profondamente addolorato per il voto parlamentare che ha dato il via libera all’arresto dell’on. Galan». Così in una nota il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi. «Trovo particolarmente ingiusto - ha aggiunto - che, non accettando il rinvio del voto proposto da Forza Italia, sia stato impedito a Galan di essere presente in Aula per potersi difendere dalle accuse che gli sono state rivolte. Sono vicino a Giancarlo, della cui correttezza dopo trent’anni di collaborazione e amicizia sono assolutamente certo, in questo momento così drammatico e difficile».
Ore 17.30. Berlusconi: "Sono profondamente addolorato".
ore 16.55. Prestigiacomo (Fi): "Sentenza politica". «Un altro capitolo buio per la nostra Repubblica, l’ennesima sentenza politica sollevata per di più in assenza dell’interessato». Lo dichiara, in una nota, la deputata di Forza Italia Stefania Prestigiacomo. «Il sì pronunciato dall’aula sull’arresto di Galan - ha aggiunto - ben descrive il massacro mediatico cui il collega è stato sottoposto.È una vergogna assoluta».
Ore 16.25. Marcucci (Pd): "Umanamente colpito". «Sono umanamente colpito dall’autorizzazione all’arresto del collega Giancarlo Galan, concessa dalla Camera. Spero che il mio omologo a Montecitorio riesca a dimostrare in tempi celeri la sua innocenza nel processo». Lo afferma il senatore Andrea Marcucci del Pd e presidente della commissione Cultura di Palazzo Madama.
Ore 16.10. Galan è a Cinto Euganeo e chiama i carabinieri. Giancarlo Galan, dimesso stamane dall'ospedale di Este, è giunto nella sua casa a Cinto Euganeo, dove adesso ha chiamato i carabinieri, per capire cosa succede dopo il sì al suo arresto votato dalla Camera. Galan, si apprende da fonti a lui vicine, è «imbestialito ed incredulo» di fronte alla decisione dei medici dell'ospedale di dimetterlo, provvedimento - assicurano le stesse fonti - che non aveva in alcun modo preventivato.
Ore 15.45. Galan esce dall'ospedale. «Sono incazzato e sapete benissimo con chi». Con queste laconiche parole l’ex ministro ed ex presidente del Veneto, Giancarlo Galan, ha lasciato l’ospedale di Este. Galan, per cui oggi la Camera ha detto «sì» all’arresto nell’ambito dell’inchiesta sul Mose, è uscito in carrozzella ed è poi salito su un’ambulanza, che si è allontanata.
Ore 15.30. Mattinale di Forza Italia: "Vince la barbarie". «Giancarlo Galan è ricoverato in ospedale e non era presente in Aula oggi mentre si decideva se procedere o no al suo arresto. Il capogruppo Renato Brunetta aveva chiesto invano, in ogni sede, fosse accolta la richiesta contenuta nella lettera di ieri di Galan alla Presidente della Camera Boldrini. Galan in quel momento non era "libero", ma incatenato al letto da una malattia che lo rende intrasportabile. Dunque che fretta c’era nel decidere?». Lo scrive ’Il Mattinalè, la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati. «Come può un cittadino ricoverato in ospedale per una doppia frattura alle gambe ed una tromboflebite, certificate, costituire un rischio al normale svolgimento della procedura inoltrata nei suoi confronti?», si legge, tra l’altro. «Se fosse un cittadino qualsiasi, si dice, ora sarebbe già in carcere. Sicuri? Noi no. Se non fosse stato deputato, proprio secondo il gip, non sarebbe stato nella condizione di commettere i reati attribuitigli. Insomma. L’essere deputato - scrivono ancora gli ’azzurrì - diventa ragione di carcerazione. Più fumus persecutionis di così...Che tristezza, che barbarie».
Ore 15.15. L'ospedale di Este firma lettera di dimissioni per Galan. All’ospedale di Este, dove si trova tutt’ora Giancarlo Galan, è stata firmata stamattina da parte dei sanitari una lettera di dimissioni per il parlamentare di Forza Italia, ricoverato presso il nosocomio.
Ore 14.40. L'avvocato di Galan: "Chiesti i domiciliari". "Abbiamo presentato una richiesta di arresti domiciliari", ha detto l'avvocato Antonio Franchini dopo aver lasciato l'ospedale di Este. "Adesso non sappiamo bene cosa accadrà: potrebbe essere piantonato qui in ospedale oppure trasferito altrove. Galan in questi minuti è molto reattivo e combattivo, come sempre", ha concluso.
Ore 14.30. Voto favorevole della Camera all'arresto di Galan. La Camera ha votato sì all'arresto di Giancarlo Galan. Favorevoli si sono espressi in 395, contrari sono 138.
Ore 14.29. La Camera vota sì all'arresto di Giancarlo Galan.
Ore 14.25. L'avvocato di Galan lasica l'ospedale: "Non è un voto di coscienza". E' uscito in questi minuti dall'ospedale di Este l'avvocato di Galan Antonio Franchini: "Sta avvenendo un voto politico e non di coscienza. Per questo Galan sarà arrestato", ha spiegato. Galan non sta seguendo il voto nella sua camera in ospedale ma è in compagnia della moglie. Viene aggiornato costantemente dagli avvocati.
Ore 14.20. Il Pd: "Voteremo a favore dell'arresto". Il Pd voterà a favore dell'arresto di Giancarlo Galan. Lo ha annunciato nell'Aula della Camera Anna Russomando in dichiarazione di voto. «Ci sentiamo anche noi paladini del garantismo ma le battaglie per l'applicazione delle garanzie dei cittadini non si fanno nelle Giunte. Noi le facciamo nelle sedi opportune. Nessun cedimento, nessuna resa nè rinuncia. Esercitiamo la prerogativa stando al merito e senza pregiudizi», conclude Russomando sottolineando che «il valore tutelato è l'autonomia del Parlamento».
Ore 14.15. M5s: "Ok ad arresto Galan, è uguale agli altri". M5S voterà a favore dell'arresto di Giancarlo Galan. Lo ha annunciato nell'Aula della Camera Marco Brugnerotto in dichiarazione di voto. «Non c'è fumus persecutionis. Vogliamo solo che la Giustizia faccia il proprio corso affermando il principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge», rileva. «Non vinceremo la peste fino a quando non si farà piazza pulita degli appestati».
Ore 13.55. Leone (Ncd): "Voteremo no all'arresto". Ncd voterà contro l'arresto di Giancarlo Galan. Lo ha annunciato nell'Aula della Camera Antonio Leone in dichiarazione di voto. «Si stanno assecondando gli istinti giustizialisti di una parte di questa Aula», ha detto richiamando il caso di Francantonio Genovese: «solo dopo due giorni di carcere il nostro collega del Pd è stato mandato ai domiciliari, una misura cautelare più lieve di quella concessa dall'Aula»
Ore 13.50. Scelta civica: "Sì all'arresto, la giunta ci ha convinto". Scelta civica voterà a favore dell'arresto di Giancarlo Galan. Lo ha annunciato nell'Aula della Camera il capogruppo Andrea Mazziotti in dichiarazione di voto. «I toni di M5S non si confanno molto a chi dice di voler tutelare la Costituzione. Mi dispiace che ci sia stato qualcuno, anche nel Pd, a contestare l'opportunità che questo voto sia segreto», ha rilevato Mazziotti sottolineando che «non si deve decidere secondo quello che piace o non piace all'esterno. Noi siamo stati convinti dalle argomentazioni della relazione della Giunta».
Ore 13.45. Capezzone: "Grave il voto favorevole della Lega". «È un fatto politico rilevante e grave che la Lega voti per l'arresto di Galan. Il garantismo dovrebbe contare qualcosa nella futura coalizione. O no? E lo dice chi, come me, vorrebbe un accordo con Lega. Ma il giustizialismo è un macigno: il nodo va affrontato». Lo scrive su Twitter Daniele Capezzone, Forza Italia, Presidente della Commissione Finanze della Camera
Ore 13.40. Anche Sel voterà a favore. Sel voterà a favore dell'arresto di Giancarlo Galan. Lo ha annunciato nell'Aula della Camera Daniele Farina in dichiarazione di voto
Ore 13.35. LeD dice sì all'arresto di Galan. LeD voterà a favore dell'arresto di Giancarlo Galan. Lo ha annunciato nell'Aula della Camera Claudio Fava in dichiarazione di voto
Ore 13.30. Le Lega annuncia il voto a favore dell'arresto. "Non c'è fumus persecutionis", così la Lega Nord, per bocca di Matteo Bragantini, ha annunciato il voto favorevole alla richiesta di arresto per Galan.
Ore 13.15. La Russa chiede il rinvio alla prossima settimana. Ancora una richiesta di rinvio del voto. Stavolta arriva dal deputato di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa che chiede il rinvio di una settimana. Ma la presidente della Camera Laura Boldrini ha respinto la richiesta del presidente della Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio. «Abbiamo già affrontato il tema ed una decisione è stata già presa», ha detto
Ore 12.45. Ore di attesa all'ospedale di Este. Sono ore di attesa all'ospedale di Este dove è ricoverato Giancarlo Galan, l'ex governatore del Veneto e ora parlamentare di Fi nei cui confronti oggi la Camera è chiamata a votare la richiesta d'arresto per l'inchiesta Mose. L'ex ministro è attualmente ricoverato nel reparto di Medicina, dopo una decina di giorni trascorsi a Cardiologia. Da poco è iniziato l'orario delle visite ma al momento non si è vista la moglie del parlamentare, Sandra Persegato, che lo ha sempre assistito dopo il ricovero dovuto a complicanze legate a una frattura a una gamba. Massimo riserbo anche tra i medici che chiudono in continuazione la porta del reparto per evitare possano entrare curiosi.
Ore 12.30. Capezzone: "Gravissimo il no al rinvio". «Su Galan prima pagina molto brutta: Camera impedisce autodifesa in Aula. No al rinvio nemmeno per ragioni (vere e accertate) di salute». Lo scrive su Twitter Daniele Capezzone, Forza Italia, Presidente della Commissione Finanze della Camera.
Ore 12.17. Chiesta l'inversione dell'ordine del giorno. Il deputato Leone di Forza Italia ha chiesto l'inversione dell'ordine del giorno perché si discutano prima gli altri argomenti.
Ore 12.16. Respinta la richiesta di rinvio del voto su Galan con 289 voti di differenza.
Ore 12.15. Forza Italia: "Se siamo un paese civile rinviamo il voto". «Se siamo un Paese civile dobbiamo dimostrarlo accogliendo la richiesta di rinviare il voto sull'arresto di Galan che è malato in ospedale». Lo ha detto nell'Aula della Camera Pier Paolo Sisto di Fi
Ore 12.13. Cicchitto: "Non è in ospedale per finta". "Non ci risulta che Galan sia degente in ospedale per finta e allora sarebbe auspicabile che il voto sul suo destino venga fatto con lui presente". È quanto si legge in un tweet di Fabrizio Cicchitto
Ore 12.10. Scelta civica si astiene sul rinvio. Sc si asterrà sulla richiesta di rinvio del voto sull'arresto di Giancarlo Galan. Lo ha detto nell'Aula della Camera Andrea Mazziotti, specificando che il suo gruppo voterà per l'arresto del deputato di Fi
Ore 12.00. Nuovo CentroDestra: "Rinviamo il voto per Galan". Ncd è favorevole alla richiesta di rinvio del voto sull'arresto di Giancarlo Galan. Lo ha detto nell'Aula della Camera Antonio Leone. «Se la richiesta di arresto per Galan passasse per un solo voto dopo avergli tolto il diritto di votare oggi non avreste un peso sulla coscienza?», ha detto Leone mentre da M5S qualcuno urlava «nooo!». E Leone: «non parlo ai giustizialisti...».
Ore 11.55. Il Pd: Galan è già stato sentito dalla giunta. Il Pd dice no alla richiesta di rinvio del voto sull'arresto di Giancarlo Galan. Lo ha detto nell'Aula della Camera Sofia Amodio del Pd. «Non possiamo permetterci, con molta serenità, un ulteriore rinvio. Galan è stato già ascoltato dalla Giunta per tutto il tempo che ha ritenuto», ha spiegato la deputata.
Ore 11.45. M5S dice no al rinvio. M5S dice no alla richiesta di rinvio del voto sull'arresto di Giancarlo Galan. Lo ha detto nell'Aula della Camera Giulia Grillo. «Non c'è nessuna persecuzione. Non ci sono cittadini di serie A e di serie B», ha concluso.
Ore 11.30. Forza Italia chiede il rinvio del voto. Forza Italia ha chiesto il rinvio del voto dell’aula della Camera sull’arresto del deputato di Forza Italia, Giancarlo Galan, richiesto dalla procura di Venezia nell’ambito dell’inchiesta sul Mose. La richiesta è stata avanzata dal capogruppo di Fi alla Camera, Renato Brunetta, nel corso della conferenza dei capigruppo di Montecitorio: non essendo stata raggiunta l’unanimità sulla proposta, sarà ora l’aula della Camera a decidere se accettare o meno la richiesta di rinvio.
La vigilia del voto. Gli schieramenti di partenza pendono, in modo schiacciante, in favore dell’arresto, a cominciare dal blocco Pd-M5S che conta ben 400 dei 630 deputati. In avvio di seduta, saranno i relatori della Giunta - il montiano Mariano Rabino per la maggioranza, il forzista Giovanni Chiarelli per l’opposizione - a ricapitolare i fatti, invitando i colleghi a pronunciarsi sull’unico quesito di loro competenza: non già la colpevolezza o l’innocenza di Galan - materia prettamente giudiziaria - bensì l’eventuale esistenza di un fumus persecutionis nei suoi confronti. Rabino ha più volte affermato che nelle carte processuali non vi è traccia di intenti persecutori e analoga convinzione è stata manifestata dal presidente della Giunta, Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) che non ha partecipato al voto mentre la Lega, mai tenera con Galan nonostante i lunghi anni di alleanza in Regione, voterà per consentire l’arresto.
Ma l’ex ministro non getta la spugna e rivendica il diritto a partecipare al dibattito. Lo fa in una nuova lettera al presidente della Camera, Laura Boldrini: «Dal 12 luglio sono ricoverato all’ospedale di Este a causa dell’aggravamento delle mie già complesse condizioni di salute, in conseguenza di un incidente domestico», è l’esordio, accompagnato da ulteriori riferimenti al quadro clinico; «Valva gessata dell’arto sinistro per un totale di 40 giorni, riposo assoluto con arto in scarico. Ghiaccio e terapia farmacologica indicata dall’angiologo per la trombosi venosa», certifica il medico ortopedico; «Cardiopatia ipertensiva e diabete con controllo subottimale», rincara il cardiologo. Conclusione? «Le ribadisco la mia ferma volontà di partecipare alla discussione in Assemblea, sede in cui potrò illustrare agli onorevoli colleghi le ragioni che depongono per la sussistenza del fumus persecutionis. Mi permetto quindi, di rinnovarle la richiesta affinché voglia rinviare la discussione e la decisione in ordine all’autorizzazione richiesta nei miei confronti, ad una data in cui, terminata la convalescenza, quindi non prima del 20 agosto, mi sarà possibile essere presente in Aula».
L’istanza last minute, pur corredata da ampia documentazione, non è stata accolta. Una settimana fa Boldrini - già destinataria degli appelli del deputato e dei suoi avvocati Antonio Franchini e Nicolò Ghedini, rimasti senza esito - aveva acconsentito allo slittamento della seduta in calendario il 17 luglio, affrettandosi ad informare i capigruppo che la data attuale è «ultimativa e indifferibile». Non ha mutato opinione. Così, nel dibattito di stamane che avrà inizio alle 11, Forza Italia farà proprie le ragioni del rinvio «umanitarie» della votazione finale ma l’eventualità appare ormai remota.
«L’immunità non deve diventare impunità», commenta Stefano Pedica del Pd anticipando l’orientamento del gruppo «e il voto su Galan non può essere rimandato alle calende greche. L’Aula può decidere con o senza la presenza della persona interessata, e non sarebbe la prima volta, dal momento che c’è una richiesta della magistratura». Drastico il segretario dell’Idv, Ignazio Messina: «Ci dispiace che stia male ma non è più possibile temporeggiare, la legge è uguale per tutto e i parlamentari non fanno eccezione, l’età dei privilegi deve avere fine».
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