Arrestato finanziere di Scorzè con l’accusa di corruzione

Un imprenditore della Marca e due militari della Guardia di Finanza di Treviso, un ufficiale e un sottufficiale, il capitano Stefano Arrighi di Conegliano e il luogotenente Biagio Freni di Scorzè, sono stati posti agli arresti domiciliari, ieri mattina, su ordine di custodia cautelare emesso dal giudice delle indagini preliminari Silvio Maras su richiesta del pubblico ministero Giulio Caprarola. L’accusa è pesantissima: corruzione. Secondo il sostituto procuratore della Repubblica, che ha condotto le indagini, i due finanzieri avrebbero addomesticato una verifica fiscale nei confronti dell’imprenditore, in cambio di beni materiali come, per esempio, secondo indiscrezioni, orologi di valore. A condurre le indagini sono stati gli stessi colleghi dei due finanzieri, che hanno scoperto, da alcune verifiche incrociate, che qualcosa non andava e che poi avrebbero accertato, nel corso delle indagini, il caso di corruzione.
Ad insospettire gli uomini del comando provinciale della Guardia di Finanza sono state alcune verifiche incrociate sull’attività di un imprenditore della Marca che avrebbero fatto sorgere dei dubbi sull’operato di un capitano e di un luogotenente. I finanzieri avrebbero chiuso un occhio su alcune presunte irregolarità rilevate nel corso della verifica. Quando gli elementi raccolti durante l’indagine sono stati ritenuti dagli investigatori più che sufficienti per richiedere una misura cautelare, sono stati consegnati al gip Maras gli incartamenti dell’inchiesta e nei confronti dell’imprenditore e dei due finanzieri sono scattate le misure cautelari degli arresti domiciliari.
Il colonnello Alessandro Serena, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Treviso, affiancato dal colonnello Massimo Dell’Anna, ha manifestato tutta la sua profonda amarezza: «C'è amarezza - ha spiegato il colonnello Serena - per quel che è successo ma questo episodio dimostra che la nostra istituzione funziona perché abbiamo gli anticorpi per combattere contro questi comportamenti».
Bocche cucite tra i colleghi del capitano Stefano Arrighi di Conegliano e del luogotenente Biagio Freni di Scorzè. L’accusa nei loro confronti è la più pesante che si possa contestare ad un militare della Guardia di Finanza: corruzione. Si tratta di due militari da tutti ritenuti integerrimi e attaccati alla divisa.
Il luogotenente Freni è un sottufficiale molto noto e stimato. Diplomatosi in ragioneria a Messina, dal 1996 è in servizio al comando provinciale di Treviso. Negli ultimi mesi era giunto in forza alla compagnia di Treviso, dopo aver lavorato alla tributaria. Ai domiciliari c’è anche l’imprenditore della Marca che avrebbe corrotto i due finanzieri con doni di valore in cambio di verifiche fiscali addomesticate.
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