Arrestati i predoni della benzina svaligiavano le aree di servizio

Due in manette: Damiano Doardo (26 anni) di Campolongo e Federico Rosso (41) di Arzergrande Ricercato il terzo della banda. Sono responsabili di sei assalti in tutto il Veneto e in Emilia
Di Enrico Ferro

CAMPOLONGO. Uno ha 41 anni, l’altro ne ha 26 ma sono entrambi disoccupati perché il loro lavoro sono gli assalti ai bancomat e alle colonnine automatiche delle aree di servizio. I carabinieri di Piove di Sacco hanno arrestato Federico Rosso, 41 anni, di Arzergrande e Damiano Doardo, 26 anni, di Campolongo. I due facevano parte di una banda che ha colpito nelle province di Padova, Belluno, Verona e Ferrara. Colpivano con martelli e flessibili, sradicavano le colonnine dei distributori di carburante e lo facevano con guanti e passamontagna. Gli investigatori del capitano Enrico Zampolli sono riusciti a “mappare” ben sei colpi commessi tra dicembre 2013 e marzo 2014 ma l’indagine è tutto tranne che conclusa. Oltre al fatto che c’è un terzo complice ancora ricercato, bisogna considerare il fatto che i due finiti in manette facevano parte del commando che il 10 marzo 2014 colpì al supermercato Famila di Feltre (Belluno).

L’inchiesta imbastita sul conto di questa banda è stata possibile grazie alla lungimiranza di due militari del nucleo Radiomobile di Piove. La notte del 23 dicembre 2013, dopo aver fermato l’auto con a bordo Rosso e Doardo, nonostante fossero pieni di fango e carichi di arnesi sospetti, li hanno lasciati andare annotando i loro dati. Da quel momento gli investigatori della Compagnia di Piove si sono attaccati alle loro calcagna: li hanno pedinati, fotografati, hanno acquisito i filmati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza. Doardo e Rosso allo Shell di via Pineta a Falcade (Belluno) insieme ad un terzo complice, Doardo e Rosso all’Eni di Correzzola, sempre loro due all’Erg di Ponte San Nicolò e anche nell’area di servizio Ies di Candiana.

Guanti, passamontagna, zainetti in spalla e attenzione maniacale alle auto in transito. Due si concentravano sullo scasso della colonnina, un terzo si piazzava in mezzo al piazzale dell’area di servizio girandosi da una parte all’altra per vedere se arrivava qualcuno. Loro colpivano sempre tra l’1.30 e le 3.30. Sventravano la colonnina, perforavano la cassaforte e prelevavano tutto il denaro all’interno. Con i sei colpi dimostrati dagli investigatori dell’Arma, i due balordi sono riusciti a racimolare 50 mila euro.

Ma lo scasso delle colonnine del self service non era la loro unica specialità. Con il piglio dei gregari erano riusciti a entrare a far parte anche di una banda che faceva saltare in aria bancomat e casse continue. La notte del 10 marzo 2014 i due vennero arrestati a Feltre nel piazzale del supermercato Famila. Erano stati fermati insieme ad altri tre complici. Dopo aver rubato un’auto usata come “ariete”per sfondare la saracinesca del supermercato, avevano applicato alla cassa continua un pericoloso panetto di materiale esplosivo “plastico” del peso di 200 grammi. I carabinieri di Piove e Trieste, però, erano appostati lì nei dintorni e sono usciti in tempo per bloccarli tutti e cinque.

I riscontri investigativi hanno consentito di dimostrare come Doardo e Rosso riuscissero a portare avanti entrambe le attività: colpi con l’esplosivo e raid con il flessibile. Ieri mattina all’alba sono scattate le perquisizioni nelle loro abitazioni, durante le quali sono stati trovati i vestiti usati nel corso dei colpi e immortalati dalle telecamere di videosorveglianza.

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