Aronica muto davanti al giudice, resta in carcere sotto sedazione

Marcon, l’ex finanziere che ha provato a uccidere la moglie con la roncola è in preda a forte agitazione. L’arresto è stato convalidato.
L'arresto di Maurizio Aronica
L'arresto di Maurizio Aronica
MARCON. Prostrato da giorni da un grave stato di agitazione che neppure la sedazione con un potente tranquillante è riuscita a placare del tutto, Maurizio Aronica ieri non è riuscito a rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari Massimo Vicinanza, che ne ha convalidato l’arresto per tentato omicidio: l’uomo - si ricorderà - sabato ha colpito a colpi di roncola l’ex moglie, aspettandola sotto casa in via Monte Cervino.
 
Arrestato dai carabinieri dopo essere stato bloccato nella sua furia solo dall’intervento di un vicino, il taxista Massimo Scolaro, Aronica è da allora ricoverato nell’infermeria del carcere di Santa Maria Maggiore, alternando momenti di grande agitazione a un mutismo catatonico. A fronte delle sue condizioni mediche, l’interrogatorio è slittato di alcune ore, poi, poco prima dello scadere dei termini di legge per la convalida o meno del fermo, l’avvocato Barbara Mariano ha consigliato il suo assistito di avvalersi della facoltà di non rispondere e il giudice Vicinanza ne ha convalidato l’arresto, confermando la custodia cautelare in carcere: Aronica attenderà per ora in infermeria la prosecuzione degli accertamenti disposti dal pubblico ministero Walter Ignazitto che ha chiesto ai carabinieri di ricostruire la vicenda.
 
Quel che è emerso nelle ore successive alla violenta aggressione, dalla quale la donna è uscita con ferite al volto e alla schiena, giudicate guaribili in venti giorni, è che l’episodio sarebbe stato il culmine di un susseguirsi di violenze verbali, liti e minacce dell’uomo nei confronti dell’ex moglie, dalla quale si era separato. Comportamenti violenti testimoniati dalle relazioni delle assistenti sociali del Comune di Marcon che seguivano la donna e le figlie dopo che le minacce di morte avevano raggiunto anche il padre di lei. L’ex finanziere di 45 anni, che aveva lasciato la divisa dopo un grave incidente che l’aveva portato per alcuni giorni in coma, aveva più volte sfogato la sua rabbia accusando l’ex di averlo rovinato: sabato, dopo averla aspettata sotto casa e averla nuovamente affrontata, ad un certo punto ha tirato fuori dal bagagliaio della propria auto una roncola da giardinaggio con la lama di 20 centimetri, segno, secondo gli investigatori, della premeditazione. Scolaro gli era saltato addosso, bloccandolo, dopo che l’uomo aveva minacciato anche la figlia, intervenuta per prima in aiuto alla donna. Ora probabilmente sarà disposta una perizia per valutare la capacità di intendere e volere dell’uomo al momento dell’aggressione. (r.d.r.)

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