Armi ai vigili e dubbi M5S «Troppa fretta sul voto»

L’Unione dei Comuni miranesi approva il regolamento che arma la polizia locale Mazzotta: «Nessuna informazione o discussione, nemmeno con gli agenti»
TREVISO 24/6/2004 PRESENTAZIONE PISTOLE IN DOTAZIONE VIGILI URBANI pistole in dotazione vigili tv
TREVISO 24/6/2004 PRESENTAZIONE PISTOLE IN DOTAZIONE VIGILI URBANI pistole in dotazione vigili tv

SPINEA. Sulle armi ai vigili è arrivato il sì del consiglio dell’unione dei comuni del miranese, ma le perplessità sul provvedimento restano alte sia tra i cittadini che all’interno delle stesse forze politiche.

Dopo il voto che ha dato il via libera all’armamento degli agenti del miranese (17 voti favorevoli e 3 contrari), arrivano i primi commenti. «C’era la necessità», dice la presidente dell’Unione, Monica Barbiero, «di avere agenti in servizio fino a un’ora più tarda, per un maggiore controllo del territorio ma anche per un servizio più efficiente, per esempio, per le manifestazioni pubbliche che si protraggono nelle ore serali. Dotarsi d’arma è una richiesta che viene dalla stessa istituzione polizia locale».

Altri però mettono in discussione quanto deciso in consiglio, seppure soprattutto dal punto di vista della mancanza di una regolamentazione precisa e della fretta sulla votazione.

«Ho votato contro questa delibera», spiega Stefania Mazzotta, consigliera comunale di Spinea per il Movimento 5 Stelle e consigliera dell’unione dei comuni del miranese, «Perché le mie riflessioni si spingono al di là del testo. Per ben tre anni i sei sindaci non hanno trovato un accordo in merito né, tanto meno, è stata affrontata la questione con i consiglieri, mentre adesso ci viene chiesto, con urgenza, di votare direttamente questo regolamento passando da un estremo all’altro, in assenza totale di informazioni utili per poter valutare una questione tanto delicata e complessa».

«Tra i requisiti di assunzione degli agenti della polizia municipale non c’è l’obbligo del porto d’armi», è il motivo del dubbio che serpeggia tra gli abitanti e la paura, come già fatto notare anche dalle stesse forze dell’ordine in casi simili in altre città italiane, è che ci si trovi in situazioni di costrizione all’uso delle armi da fuoco con l’azione simultanea di più agenti di forze diverse, ma con alcuni non perfettamente addestrati.

«Non ho una preclusione a priori sull’armamento degli agenti», prosegue Mazzotta, «Ma come posso, in tutta coscienza, prendere una decisione se mettere o meno una pistola in mano ad un’altra persona senza avere tutte le informazioni? Non parliamo di giocattoli, ma di armi. Non trovo corretto prendere una decisione simile senza aver sentito anche cosa ne pensano i diretti interessati: i vigili urbani, anche per il tramite delle loro Rsu».

Nel Miranese intanto, tra le varie ipotesi quella che sembra piacere di più agli abitanti è un’altra: avere una pattuglia notturna dei vigili urbani per rilevare gli incidenti di notte permettendo a polizia di Stato e carabinieri di fare il loro lavoro: contrastare i criminali.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia