Armenia, alle celebrazioni il Comune non ci sarà

Camponogara. Sul riconoscimento del genocidio del 1915 è ancora scontro Il 9 giugno arriva il vescovo di Istanbul. Si muovono anche le Ambasciate

CAMPONOGARA. È caos politico e scontro diplomatico sulla questione del riconoscimento del genocidio armeno del 1915. Il Comune annuncia che non organizzerà gli eventi in programma il 9 giugno a cui parteciperà il vescovo armeno di Istanbul Levon Zekyan nella chiesa di Camponogara in ricordo della presenza dei 300 anni dei padri Mechitaristi a Venezia (dal 1717 nell’isola di San Lazzaro) e dell’ex assessore di Camponogara di origine armena morto 4 anni fa Alber Machichian.

Non coorganizzerà le celebrazioni neanche Valter Mescalchin che è stato ideatore fin dagli anni ’90 delle iniziative a favore della cooperazione con l’Armenia.

Intanto nuove prese di posizione sono arrivate dopo la lettera dell’ambasciatore turco al Comune, anche da quello dell’Armenia e dallo stesso rappresentante del governo di Erdogan, che in una seconda missiva smorza i toni sul riconoscimento del genocidio.

Intanto ieri sera il Comune ha approvato con un ordine del giorno della maggioranza il riconoscimento del “Genocidio del popolo armeno”. «La presentazione in consiglio comunale di una mozione sulla questione del genocidio armeno lo scorso aprile», hanno spiegato il sindaco Giampietro Menin e l’assessore alla Cultura Massimiliano Mazzetto, «è stata del tutto strumentale da parte delle opposizioni. Noi non ci siamo fatti certamente condizionare, nel respingerla, dalla lettera che ci ha spedito l’ambasciatore turco Esenli. L’abbiamo respinta per il semplice motivo che l’argomento non era stato nemmeno chiesto di essere messo in discussione nell’ordine del giorno. Questa sera (ieri) il consiglio approverà il riconoscimento del genocidio del popolo armeno dimostrando che quella delle opposizioni di centrodestra era solo propaganda politica».

Il Comune – sottolinea il sindaco Menin – non parteciperà alle celebrazioni perché non invitato dagli organizzatori, e cioè il Comitato per la solidarietà e la cultura della pace di Camponogara di cui è presidente l’avvocato Pascale de Falco. All’appuntamento del 9 giugno ci saranno oltre al vescovo di Istambul anche Aram Giacomelli, presidente dell’Associazione Italia Armenia e Baykar Sivazliyan, docente all’Università di Milano e studioso della cultura armena.

In queste settimane non sono mancate le missive dirette dal Comune di Camponogara dalle Ambasciate della Repubblica Turca e della Repubblica d’Armenia. «Abbiamo appreso con sgomento», spiega l’ambasciatrice armena in Italia Victoria Bagdassarian, «della lettera che l’ambasciatore turco ha inviato al vostro Comune, chiedendo di revocare la mozione che il vostro Comune ha ratificato». L’ambasciatrice termina con un appello al sindaco chiedendo che «né lettere né altri tipi di pressione possano influire sulla libera scelta di ogni essere umano su ogni atto adottato in maniera democratica su rappresentanti eletti democraticamente». Abbassa i toni dello scontro l’ambasciatore turco Murat Salim Esenli che in una seconda lettera al Comune di Camponogara afferma che «la Turchia non nega la sofferenza vissuta dagli Armeni nell’ultimo periodo dell’Impero Ottomano». L’ambasciatore sottolinea come la Turchia sia a favore «di una commissione internazionali fatta da storici armeni e turchi sui fatti del 1915».

Alessandro Abbadir

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