Armato al poliambulatorio l’impiegata lo fa scappare

San Stino. La donna ha temporeggiato nel consegnare i soldi dell’incasso Il rapinatore si è innervosito e ha preferito fuggire a piedi senza bottino

SAN STINO. Tentata rapina ieri sera poco prima delle 19 in via Giovanni XXIII al Poliambulatorio Caorlese Polimed. Si è presentato armato di pistola un uomo, sui 50 anni, di bassa statura, con il volto coperto da una calzamaglia. Ha intimato all’impiegata, una 41enne coniugata residente a San Stino. unica persona presente nella struttura in quel momento, di consegnarle il denaro, ma poi ha desistito.

La donna, accortasi che l’uomo tremava come una foglia, lo ha invitato ad aspettare un momento, che avrebbe preso il denaro e glielo avrebbe consegnato; il rapinatore ha blaterato due frasi; poi se n’è andato, scappando a piedi e a mani vuote. L’impiegata ha dato l’allarme e sul posto in pochi minuti si sono presentati i carabinieri di San Stino e del Norm di Portogruaro. Gli stessi militari sono convinti che a tentare la rapina possa essere stato un rapinatore improvvisato, un balordo o comunque un uomo che ha “un disperato bisogno di soldi”.

Il Poliambulatorio Caorlese Polimed costituisce il “polmone” sanitario della cittadina del Livenza. È frequentato soprattutto al mattino e nel primo pomeriggio. Si trova a due passi dal teatro dedicato al poeta e già sindaco Romano Pascutto, in una zona quindi non lontana dal centro della località. L’impiegata stava lavorando alle ultime pratiche. Alle 19 ci sarebbe stata la chiusura. L’uomo si è presentato con il volto coperto, armato di pistola. «Mi dia i soldi, faccia presto, è una rapina», avrebbe detto il rapinatore più volte, con voce tremante. Rimasta sorpresa, ma accortasi che di fronte aveva una persona molto agitata, l’impiegata ha provato a calmarlo, parlandogli. «Lei stia calmo», ha detto l’impiegata, «aspetti un attimo, adesso prendo i soldi e glieli consegno». L’uomo parlava un buon italiano, era vestito completamente di nero, di bassa statura, non più di un metro e 65. Indossava due scarpe bianche di marca Nike. Non aveva inflessioni particolari. Mentre l’impiegata stava per consegnare i soldi il rapinatore ha pronunciato due frasi, che la donna ha poi riferito ai carabinieri, mettendole a verbale. «Ha detto che per lui senza quei soldi era finita, che non aveva più speranze».

Il rapinatore a quel punto avrebbe cambiato idea, andandosene a piedi. La pistola automatica, da come l’ha descritta la donna, probabilmente era un giocattolo. Il bottino, poi, sarebbe stato decisamente modesto: in cassa non c’erano più di 40 euro, frutto delle prestazioni sanitarie del tardo pomeriggio. Le indagini sono affidate ai carabinieri di San Stino e del Norm di Portogruaro.

Rosario Padovano

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