Argini del Piave è rischio idraulico «Non ci sono fondi»
NOVENTA. «La Regione non ha stanziato fondi per i progetti di manutenzione degli argini del Piave». Si riaccende la polemica sul rischio idraulico nel Sandonatese.
Ad alzare le barricate è il Partito Democratico di Noventa, dopo aver ricevuto la risposta al proprio esposto, presentato nei mesi scorsi e indirizzato agli enti competenti ma anche alla Procura della Repubblica, in cui si evidenziava il grave stato di abbandono degli argini lungo tutta l’asta del Piave in territorio sandonatese. «Ci ha risposto la direzione operativa del Genio civile litorale veneto, illustrando la mancanza delle coperture finanziarie per i progetti di manutenzione dei corsi d’acqua, elemento indispensabile per procedere con l’appalto e l’esecuzione dei lavori», spiega Enrico Franchin, segretario del Pd di Noventa, «siamo soddisfatti del fatto che, grazie alle segnalazioni nostre e delle Amministrazioni comunali di Noventa e San Donà, si sia proceduto a un primo sfalcio degli argini. Tuttavia reputiamo scandaloso il fatto che non siano stanziati fondi da parte della Regione, per poter tagliare gli alberi che crescono lungo l’asta arginale, indebolendo l’intera sponda e comportando rischi enormi in caso di piene straordinarie. Rimaniamo disponibili ad accompagnare l’assessore regionale Bottacin a visionare la situazione degli argini, con l’auspicio che si renda conto della gravità della situazione».
Un secondo esposto è stato presentato inoltre dall’ex assessore noventano Graziano Voltarel. Della situazione degli argini ha discusso anche il consiglio comunale di Noventa, dove la Lega Nord ha presentato un ordine del giorno per proporre la stipula di una convenzione tra Regione e Comune per la manutenzione degli argini. Il documento è stato rinviato in commissione per trovare una posizione condivisa. «Come Comune già provvediamo a nostre spese alla chiusura del varco arginale in occasione delle piene del Piave. Anche gli altri facciano la loro parte», ha ammonito il sindaco Alessandro Nardese, «non sono contrario alla stipula di una convenzione con la Regione, che possa definire tempi e modalità di finanziamento. Ma senza che ciò comporti l’assunzione di ulteriori oneri a carico del Comune, per interventi che sono di competenza di altri soggetti, in primis la Regione».
Il Comune ha ribadito la disponibilità ad attivarsi con gli altri enti, a iniziare dal Consorzio Bim, per verificare se sia concretamente possibile un coinvolgimento dei privati nelle attività di sfalcio.
Giovanni Monforte
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