Arenili venduti ai privati Decreto legge in arrivo
JESOLO. Sdemanializzazione, nuove opportunità per i concessionari sulle spiagge. Nella prossima legge di Stabilità in discussione in Parlamento potrebbe essere approvata la «sdemanializzazione» degli arenili in concessione per assegnarli agli attuali gestori. Un modo per evitare le aste tanto temute, volute dalla Ue nell'ambito del processo di avvicinamento alla concorrenza totale nel settore. Le cinque maggiori associazioni di categoria, con la proposta formulata dal sottosegretario all’Economia e Finanze, Pier Paolo Baretta, è stata “valutata positivamente”.
Si tratta di vendere gli arenili ai gestori privati che già ci lavorano con ristoranti, bar, boutique e cabine. Attività su 7500 chilometri costieri della penisola che danno lavoro a circa 30 mila operatori. Un giro d’affari da centinaia di milioni di euro. L'obiettivo è dunque aiutare gli imprenditori che lavorano in spiaggia, ma anche allontanare le infiltrazioni e scalate da chi dispone di capitali di dubbia origine, come la criminalità organizzata. Nel 2020 decadranno le attuali concessioni che con la legge Bolkenstein saranno all’asta. Si tratta di fare sintesi tra la nuova disciplina e le imposizioni di Bruxelles che vuole dall’Italia più concorrenza nel settore della gestione e le attività sulle spiagge. Bisognerà individuare modalità attuative trasparenti per sostenere chi ha investito in strutture e servizi ed evitare vantaggi a imprenditori occasionali. Il governo Letta, attraverso il sottosegretario Baretta, ha presentato una soluzione concreta al problema degli stabilimenti balneari, garantendo importanti diritti ai concessionari uscenti.
«Ora stiamo attendendo una bozza del decreto», dice Lorenzo Vallese presidente regionale di Fiba confesercenti e di veneto chioschi, «che sarà divulgata a breve e probabilmente inserita già nella prossima legge di stabilità. Non abbiamo ancora letto la bozza, ma siamo molto fiduciosi poiché i capisaldi della legge verteranno su difesa e tutela delle peculiarità italiane e sulla difesa delle 30.000 piccole imprese che vi si trovano. Aspettiamo di conoscere il decreto, ma la strada imboccata sembra quella giusta. La proroga al 2020 non dovrebbe essere oggetto di discussione in Europa e nessun Governo in modo articolato ha agito in Europa per la soluzione del problema. Sull sdemanializzazione, conclude Vallese, "non ci pronunciamo al momento, ma è una delle soluzioni al vaglio».
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