Arena: «Piano per salvare il Gris»

Mogliano. Il sindaco spiega la strategia dell’amministrazione in vista del trasloco

MOGLIANO. In attesa della sentenza definitiva sul risanamento dell'istituto Gris, prevista per la prossima settimana, è già partito il conto alla rovescia per il trasloco del distretto sociosanitario nell'area di via Torni.

L'amministrazione comunale è convinta che una delle strade per salvaguardare lo storico Ipab moglianese consista nella creazione di una cittadella della salute proprio nell'area della storica villa, delle sue barchesse e gli altri edifici che fanno parte del patrimonio immobiliare messo in vendita per pagare i debiti. Parallalemente all’iniziativa di composizione del debito in seno al tribunale di Treviso, si svolge dunque il tentativo di rilanciare le strutture con nuovi servizi. Il Gris, chiediamo al sindaco Carola Arena, si può salvare? «Il piano di sdebitazione ha preso il suo corso e non coinvolge l'amministrazione, c'è stata una cessione di un'area importante alla Siram. Dal nostro punto di vista stiamo avviando un percorso, l'obiettivo è verificare se sia possibile spostare una quota dei servizi del distretto sociosanitario, dentro alle barchesse e alla villa».

Perchè questa strategia? «Questa operazione ha un duplice scopo: escludere questi immobili dal patrimonio alienabile. Perchè sia chiaro: se il piano di sdebitazione va fino in fondo con cosa ci troveremo? Del Gris rimarrà solo la casa di riposo: attualmente ospitata nell'area di villa Tommasini. Il secondo obiettivo è quello di trovare una soluzione all'annosa questione del distretto, considerato che l'attuale sede di via XXIV Maggio risulta da tempo inadeguata».

Da chi è composto questo tavolo? «Dall'ulss, l'ipab e il comune. A ottobre ci siamo incontrati con il direttore Giorgio Roberti e Ubaldo Scardellato (servizi sociali), la direttrice del Gris Annalisa Basso, il commissario straordinario Stefano Guerra e l'organo di composizione della crisi Massimo Catullo».

E a che punto siamo? «Martedì si è svolto un tavolo tecnico: abbiamo preso visione di una serie di studi già commissionati, stiamo facendo il punto con l'ingegnere Giuseppe Miotto su quelle che sono oggi le esigenze del distretto, le metrature necessarie, l'idoneità degli stabili».

Quali sono adesso gli ostacoli pricipali? «Ad oggi manca l'apporto della Regione, perché la riforma di Zaia è contraddittoria con quello che è il recente piano sociosanitario, tutta una serie di strutture intermedie paraospedaliere, tra cui, in potenza anche quella del Gris, verrebero affossate».

Matteo Marcon

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