Area sotto sequestro dopo l’infortunio mortale

Sigilli nella zona della centrale di trigenerazione in costruzione al Marco Polo dove ha perso la vita un 65enne. Continuano le indagini per ricostruire l’incidente
Di Francesco Furlan
Agenzia Candussi, giornalista Furlan. "nuova centrale di trigenerazione" in via Ca' Da Mosto, Tessera (aeroporto Marco Polo) luogo dell'incidente .
Agenzia Candussi, giornalista Furlan. "nuova centrale di trigenerazione" in via Ca' Da Mosto, Tessera (aeroporto Marco Polo) luogo dell'incidente .

È stato disposto il sequestro dell’area del cantiere per la realizzazione della centrale di trigenerazione all’aeroporto Marco Polo nella quale sabato pomeriggio è morto Salvatore Padula, artigiano di 65 anni di origini napoletane, residente a Roma e con impresa a Latina. A finire sotto sequestro nella serata di sabato da parte degli investigatori su disposizione del pubblico ministero Alessia Tavarnesi è stata un’area limitata, in un angolo del capannone di via Ca’ da Mosto, dove il gruppo di imprese di cui è capofila la Siram sta realizzando una centrale per la produzione di energia elettrica a servizio dello scalo di Tessera. È in quest’angolo del capannone che sabato pomeriggio, alle 14, c’è stata la tragedia.

Secondo quanto ricostruito dai tecnici dell Spisal - il Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro - dell’Asl 12 l’artigiano, titolare di una ditta individuale di isolazioni termiche, si trovava sulla scala quando, per cause che potranno essere accertate solo nel corso dell’indagine, è scivolato o ha perso l’equilibrio ed è caduto a terra, sbattendo violentemente la nuca. Inutili i soccorsi da parte di altri tecnici e operai che in quel momento si trovavano nel capannone, dove lavorano decine di persone di imprese differenti: sono una decina quelle cui, in regime di sub-appalto, sono stati affidati diversi lavori. Imprese che a loro volta hanno la possibilità di rivolgersi a imprese più piccole per alcuni lavori specifici. Dopo il primo intervento dei colleghi nell’area del cantiere sono arrivati medici e infermieri del Suem, partiti dall’ospedale di Mestre, ma per il 65enne originario di Napoli non c’era più nulla da fare, se non constatare il decesso. Il nome di Padula non rientra tra quelli delle dieci imprese i cui nomi sono riportati anche nel cartello all’ingresso del capannone che indica inizio e fine dei lavori.

Rapporti di lavoro, assegnazioni di lavori su cui stanno cercando di fare chiarezza sia lo Spisal che la o poliziotti delle volanti, intervenuti nel cantiere dell’aeroporto assieme ai carabinieri e ai vigili del fuoco. Salvatore Padula, classe 1951, era titolare di un’impresa individuale regolarmente iscritta alla commissione artigiana della Camera di Commercio di Latina e che si occupava, come emerge dai documenti della stessa Camera, di «lavori di isolamento termico, acustico o antivibrazioni» con sede nella città laziale in strada Acque Alte 141.

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