Area Macevi senza market il Comune fa dietrofront
MOGLIANO. La trattativa sull’area ex Macevi va verso il muro contro muro: sparisce dal piano del commercio la norma pro-Cadoro. Il provvedimento che la giunta guidata da Carola Arena, sindaco e assessore all’urbanistica, porta in approvazione questa sera in consiglio comunale suona come un’entrata a gamba tesa. La maggioranza è infatti chiamata a stralciare dal piano del commercio, adottato l’8 aprile 2014 dall’uscente amministrazioni Azzolini, le norme relative all’insediamento di esercizi commerciali di medie dimensioni nel centro storico.
Quello che propone in questa fase la giunta di centrosinistra è una sorta di variante alla variante, che va a eliminare la possibilità di realizzare all’interno del piano di recupero dell’ex Macevi un supermercato fino a 2500 metri quadrati. Nel mirino di questo provvedimento ci sono i nuovi proprietari del gruppo Cadoro. E dietro alle formule di rito del politichese, quello che emerge dagli ambienti dell’attuale amministrazione è soprattutto una valutazione negativa sulle proposte progettuali fin qui avanzate.
«Il centro necessita di una valutazione e rilancio globale», commenta l’assessore alle attività produttive, «riveste un ruolo fondamentale per il futuro della città». Per quanto riguarda il merito della questione, quello che sibillinamente Minello consegna come risposta via sms recita così: «Si parte per arrivare, casomai, anche alla media struttura non l’inverso». «L’approvazione di questa delibera consente di sbloccare la situazione e rilanciare le attività nelle aree commerciali esistenti», spiega il capogruppo del Pd Jacopo Gerini, «È un fatto importante e molto atteso dai cittadini. Per quanto riguarda l’area ex Macevi i colloqui con la parte privata sono ancora in una fase iniziale. Riteniamo quindi prematuro procedere con l’approvazione di una media struttura di vendita in quell’area non essendoci ancora un progetto condiviso. Il nostro obiettivo è quello di arrivare alla definizione di un master plan per riqualificare il centro e, vista l’importanza dell’area ex Macevi, è necessario che prima di intervenire ci sia una chiara visione d’insieme che tenga conto degli interessi pubblici e privati coinvolti». Per gli investitori che hanno acquistato l’area non più di quattro mesi fa, con un investimento da oltre 6 milioni di euro, in parte giustificato anche dalla precedente variante, si tratta di uno sgambetto che cambia notevolmente lo scenario. È chiaro il tentativo del sindaco moglianese di dotarsi di maggiori strumenti negoziali. Rimane da verificare, con lo stralcio della struttura da 2500 mq dal centro, quali condizioni normative vengano ad essere ripristinate. Molto critico sul provvedimento l’ex sindaco Azzolini che per stasera promette battaglia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia