Area ex Macevi, rebus ipermercato

Mogliano. Stallo nelle trattative dopo il primo no alla struttura di 2500 metri

MOGLIANO. Mega supermercato Cadoro dietro all’abbazia millenaria e al complesso museale del Brolo: a distanza di mesi dallo stop del sindaco Arena non c’è soluzione al rebus Macevi. Sembrava che fosse questione di pochi mesi e invece lo stallo continua.

Dall’ingresso del marchio della grande distribuzione di proprietà della famiglia Bovolato nella partita del piano di recupero dell’area ex Macevi, sono passati oltre sei mesi. «Non ci sono novità», è il lapidario commento di Fabio Pesce, uno dei nuovi partner privati dell’operazione, titolare dell’omonima ditta di costruzioni con sede a Scorzè. Ma in realtà dalla giunta filtrano le difficoltà nella trattativa, che in questi mesi sembra essersi arenata.

Motivo? La prima proposta presentata dai privati non è piaciuta affatto al primo cittadino. Niente auditorium, niente riqualificazione del distretto socio sanitario, niente piazza o ipogeo: solo una grande struttura, con qualche parcheggio e magazzini annessi. «Il centro storico della città trasformato nella piattaforma logistica di Cadoro?» L’ipotesi, pare si tratti ancora di un semplice schizzo su carta, non è piaciuta a nessuno. Di qui la scelta del comune di Mogliano di prepararsi alla trattativa, che si annuncia lunga, armando i siluri. La prima mossa, qualche mese fa, è stata la decisione di stralciare dal piano del commercio la clausola "pro-Cadoro" che collocava proprio nell’area ex Macevi una struttura di 2500 metri quadrati. Era aprile.

Più recente è invece la super parcella di cui beneficerà lo studio legale mestrino dell’avvocato Franco Zambelli: 11mila euro per la “redazione atti convenzionali per riedizione piano di recupero ex Macevi e atti connessi”. Per un lavoro normalmente a carico degli uffici, la convenzione urbanistica, il sindaco Carola Arean e i suoi assessori hanno scelto di incaricare un avvocato. É forse il sintomo di una difficile fase di dialogo coi privati? «Come maggioranza non siamo pregiudizialmente contrari ad avere un supermercato nel centro» risponde il capogruppo Pd, Jacopo Gerini «ma deve essere coerente, ci sono delle aree di valore storico e tutelate. Abbiamo tutto l’interesse nel confrontarci con i nuovi proprietari ed è ciò che sta avvenendo. Il privato», conclude, «ha dato mandato ad alcuni suoi professioni di fiducia di elaborare una variante che deve essere in linea con le nostre indicazioni».

Matteo Marcon

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia