Area di Crisi, “road map” per non perdere i fondi
La Regione convoca le parti sociali per preparare l’Accordo di Programma e promette altri finanziamenti (Fers e Fse) oltre a quelli previsti dal Ministero
Tempi stretti e progetti chiari e condivisi per non perdere l’ultima grande occasione di rilanciare le aree industriali in crisi addirittura già dismesse nel comune di Venezia, a cominciare da Porto Marghera, TesseraCampalto, via Torino, San Giuliano, Tronchetto, Santa Marta, Arsenale, Murano e nel resto della città con agevolazioni di minore entità.
Sono previste tre fasi di sviluppo che si concluderanno con il finanziamento dei progetti di riconversione, riqualificazione e occupazione presentati dalle imprese piccole, medie e grandi, che credono ancora nel nostro territorio, allo Sportello nazionale istituito da Invitalia spa, la società interamente controllata dal ministero dello Sviluppo. La “road map” per il finanziamento di progetti di riconversione e riqualificazione nell’Area di Crisi complessa di Venezia prevede di arrivare entro i primi mesi dell’anno prossimo alla sottoscrizione di un nuovo Accordo di Programma, con allegati i piani di investimento presentati dalle aziende e approvati da Invitalia che potranno beneficiare di un cofinanziamento pubblico a fondo perduto e contributi agevolati. Gli assessori regionali Roberto Marcato ed Elena Donazzan, coadiuvati dall’Unità di Crisi appositamente – costituita dopo la firma del decreto del ministero dello Sviluppo che sancisce lo status di Crisi Complessa per le aree del comune di Venezia da riconvertire e rilanciare – stanno per convocare per il prossimo 21 settembre il “tavolo di verifica locale” con le parti sociali a cui seguirà una riunione del Gruppo di Coordinamento istituzionale di cui fanno parte la Regione Veneto, il Comune e la Città Metropolitana di Venezia, l’Autorità Portuale e i rappresentanti della Presidenza del Consiglio e dei ministri dello Sviluppo Economico, del Lavoro, dell’Ambiente e delle Infrastrutture e dei trasporti.
Al “tavolo locale” la Regione ha invitato – oltre al Comune di Venezia e l’autorità Portuale – i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil veneziane e i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali (Confindustria, Confartigianato, Cooperative, ecc.) per una condivisione della “road map” e una prima verifica delle rispettive idee e proposte, prima dell’avviso pubblico della Regione per le manifestazioni di interesse da parte delle aziende che vogliono investire in piani di riconversione e riqualificazione – con un valore minimo di 1,5 milioni di euro e la previsione di nuove assunzioni entro dodici mesi – finanziabili con le legge 181/89 che garantisce mutui agevolati fino al 50 % della spesa e contributi a fondo perduto dal 5 al 25 % – a seconda delle dimensioni dell’azienda – conformi a direttive. Oltre ai finanziamenti che il ministero metterà a disposizione dei progetti delle aziende approvati da Invitalia, utilizzando i fondi della legge 181, sono in arrivo finanziamenti della Regione con l’utilizzo delle risorse mese a disposizione dal Fondo Sociale Europeo per sostenere la formazione professionale delle maestranze che le aziende prevedono di assumere nel loro piano di riconversione e riqualificazione.
Inoltre, l’assessore regionale Roberto Marcato, ha annunciato, senza entrare nel dettaglio, che si saranno anche aiuto alle “Start-up” e alle piccole e medie aziende dell’ara metropolitana di Venezia che vogliono investire in piani di innovazione produttiva e tecnologica facendo ricorso ai Fers, i fondi strutturali europei.
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