Area di 450 mila metri per lo stadio del Venezia. Ecco i proprietari dei terreni d’oro

MESTRE. Nella documentazione dello studio di fattibilità per il nuovo stadio del Venezia Fc nei terreni di Tessera, a fianco della bretella aeroportuale, è presente la mappa catastale dei proprietari delle aree interessate al progetto da oltre 200 milioni di euro. I proprietari sono vari. Essenzialmente il grosso delle aree sono quelle di proprietà della Cmv Spa, la società del Casinò di Venezia, controllata dal Comune.
Su 448.181 metri quadri dell’area di Quadrante interessata dal progetto stadio ben 398.342 metri quadri sono sotto la proprietà della Cmv Spa. Valore stimato in almeno 35 milioni di euro. Interessati sono poi circa 26 mila 444 metri quadri in capo alla società autostrade Serenissima attualmente in liquidazione.

Una fascia di 9 mila metri quadri è della società autostrade Venezia Padova Spa. Ancora, sono interessati quasi 21.500 metri quadri di privati (Bellio e Fonte) e si tratta di terreni agricoli che per essere utilizzati necessitano di una variante, oggi non ancora avviata in Comune.
ancora 7.700 metri quadri sono dello Stato, del Demanio Ramo acque pubbliche. Infine 2 mila metri quadri coinvolti sono quelli riconducibili ad una azienda agricola, la Gamma dei fratelli Bortoletto di Vigonza. Altra area agricola importante, appena sopra l’area indicata per lo stadio, è quella dei Sabbadin che possiedono terreni agricoli che consentirebbero un ulteriore sviluppo edilizio, sempre con una variante. I Sabbadin avevano firmato un preliminare di vendita dei terreni con il russo Korablin, il defunto ex presidente del calcio Venezia. Poi non se ne è fatto più nulla.
Dall’altra parte della bretella autostradale, in direzione Ca’ Noghera, il “vicino di casa” principale dei terreni dello stadio è la Save di Enrico Marchi che negli anni ha acquisito una vasta area di terreni. Save non è coinvolta nell’operazione stadio. Ma per anni, con le giunte di centrosinistra, si era lavorato per un concambio delle aree per consentire la realizzazione della nuova sede del Casinò di Ca’ Noghera, progetto accantonato dall’arrivo della amministrazione Brugnaro. Save è coinvolta sul fronte viabilità perché gran parte dei 17 milioni di euro accantonati con la mancata realizzazione della porta di Gehry (fondi di Legge Speciale) e che serviranno alle opere di viabilità per l’accesso all’area dello stadio. Dalla Cmv Spa spiegano che al momento i terreni sono sempre nella proprietà della società immobiliare del Casinò, pronti per essere valorizzati con la vendita, che dovrebbe avvenire con una asta.
Dalla Cav, la concessionaria autostradale, chiariscono di non essere coinvolti in nessun processo di compravendita. Le aree sono ancora della vecchia società autostrade, in liquidazione, e non sono confluiti nel patrimonio della società che oggi gestisce il sistema di autostrada, tangenziale, Passante e bretella Marco Polo. Un coinvolgimento ci sarà, precisano da Cav, per «le future modifiche della viabilità riguardante la parte terminale della bretella, che sono comunque ancora da concordare», dicono fonti interne.
La proposta progettuale che nell’ottobre 2018 ha ottenuto la dichiarazione di pubblica utilità del Comune, ai sensi della legge numero 147 ovvero la Legge sugli stadi, integrata e poi aggiornata, prevede la realizzazione su quei 40 ettari di aree che distano 12 chilometri da Venezia e circa un chilometro dall’aeroporto Marco Polo, di uno stadio da 18 mila posti, ampliabile fino a 25 mila.
E ancora un parco commerciale con varie unità commerciali e aree di ristorazione, un hotel a 4 stelle da circa 150 camere, un sistema vasto di parcheggi e di viabilità con un valore di opere pubbliche di circa 31 milioni e 300 mila euro (più di 20 milioni di opere di urbanizzazione, oltre 10 milioni di connessioni interne; 887 mila euro di opere di mitigazione) e opere di viabilità a carico del Comune stimate in 11 milioni di euro che vengono compensati con i fondi “congelati” dalla Save.
Resta da capire se la nuova cordata del Venezia Fc porterà avanti questo progetto o intende adesso modificarlo, riportando la questione al vaglio del consiglio comunale. —
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