Architettura a Venezia, ecco lo Iuav del futuro, tra nuovi corsi e il digitale

VENEZIA. L’Iuav guarda al futuro e nell’’ultima riunione del Consiglio di amministrazione dell’ateneo ha approvato il nuovo piano integrato 2021-23, che fissa e sviluppa gli obiettivi che già si era dato con il piano strategico approvato quattro anni prima. Ma nel frattempo molte cose sono cambiate, Iuav è tornato a essere una “Scuola Speciale come era all’origine, con un nuovo statuto.
Nell’individuazione delle proprie linee strategiche Iuav tiene conto di una lettura del contesto territoriale in cui opera secondo le rilevazioni effettuate ogni anno sui temi della legalità, utili a identificare le dinamiche del rischio corruttivo presenti all’esterno e prevederne l’eventuale impatto sull’organizzazione.
La Prefettura di Venezia, a cui annualmente l’università si rivolge, ha riconfermato per il 2020 la relazione predisposta per il 2019. Si tratta del quadro sul territorio regionale e veneziano rappresentato nella precedente edizione del Piano integrato, in cui si evidenzia un interesse della criminalità organizzata, considerata l’elevata propensione imprenditoriale e la posizione geografica.
In particolare per i settori dello smaltimento di rifiuti (interessati nel passato da fatti illeciti accertati in materia di gestione dei rifiuti), rilevando come sintomatica di possibile illiceità il ricorso ad affidamenti diretti sottosoglia che sfuggono al controllo antimafia nonché alla procedura ad evidenza pubblica che possono favorire accordi tra funzionari preposti ed imprenditori.
Inoltre, per il tessuto economico-produttivo locale, in particolare col fenomeno dell’usura o dell’infiltrazione e per le grandi opere e la gestione degli appalti pubblici. Ciò che emerge in modo preoccupante è l’affermarsi di una strategia operativa dei tradizionali sodalizi mafiosi nelle istituzioni pubbliche, al fine di porsi come punto di riferimento alternativo allo Stato nella società civile per interessi economici.
Per questo si ritiene che il ruolo di Iuav sia agire sulle giovani generazioni per la diffusione di valori legati anche alla cultura dell’integrità e della trasparenza per contribuire all’auspicato miglioramento nella percezione della corruzione della pubblica amministrazione.
Tra i nuovi obiettivi gestionali dell’ateneo - ormai “saltato’lo scambio di sedi con Ca’ Foscari tra San Sebastiano e le Terese - c’è appunto quello di supportare le attività di analisi e progettazione restauro della sede delle Terese (ormai bisognosa di interventi) garantendo la continuità del suo funzionamento. Rafforzato anche l’uso espositivo di una parte degli spazi di Ca’ Tron e dei Tolentini e apertura alla città degli spazi e della corte dei Tolentini.
Si punta anche all’attivazione di una Scuola Internazionale di Restauro e all’apertura di un corso di laurea in Interiors (Interni) per d intercettare la domanda specifica esistente nell’ambito del corso di Design e a riprendere una tradizione di insegnamento storicamente presente in Iuav.
Tra gli obiettivi strategici anche quello di promuovere una rete di ex-studenti operanti come ricercatori e docenti nelle Università del mondo sfruttando una caratteristica unica di Iuav (per numero e qualità) come luogo di formazione di docenti, istituendo specifici strumenti di collegamento e momenti di riunione.
Si punta anche a uno dei progetti veneziani riferiti al Recovery Plan, in cui l’ateneo guidato dal professor Alberto Ferlenga è coinvolto,quello dedicato al museo digitale di Venezia che appare particolarmente interessante e complesso non solo per il tema della digitalizzazione riferito ai beni culturali ma anche per la formazione di personale e la promozione di spin-off e start-up.
Composto di una serie di “stanze” dislocate anche in edifici diversi della città storica, dove il visitatore potrà immergersi in alcuni degli episodi più significativi della storia veneziana e viverli in prima persona, anche con l’ausilio di un casco che gli permetterà di fruire visivamente e sensorialmente della narrazione. —
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