Aprilia, ecco 30 milioni in arrivo a Noale dall’Europa per ricerca e sviluppo
NOALE. In arrivo dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) un finanziamento da 30 milioni di euro per il Gruppo Piaggio, che porta a 100 milioni l’impegno economico complessivo per il triennio 2019-2021. I soldi serviranno a sostegno i progetti di Ricerca e Sviluppo e un po’ di questo gruzzolo di denaro finirà pure in Aprilia a Noale, dove ci sono dei reparti chiavi per pensare le moto di domani.
Inoltre qui sono presenti il reparto corse per la MotoGp e lo sviluppo di veicoli di grossa cilindrata. Secondo l’accordo sottoscritto da Bei e Piaggio, l’ultimo contratto è un finanziamento di altri 30 milioni di euro, della durata di sette anni, per sostenere programmi e idee realizzati nei siti italiani della società di Pontedera (Pisa).
Questo permetterà di supportare lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative di prodotto, delle aree di sicurezza attiva e passiva e della sostenibilità, a partire dai motori elettrici e ridurre i consumi in quelli termici, con l’obiettivo di rafforzare la gamma degli scooter, delle moto e dei veicoli commerciali.
Gli ultimi 30 milioni di euro si aggiungono a un precedente contratto da 70 milioni sottoscritto lo scorso anno, portando a 100 milioni l’impegno complessivo della Banca dell’Unione Europea con il Gruppo Piaggio nell’arco di pochi mesi.
Il vecchio contributo serviva all’adeguamento dei modelli storici alle nuove forme di mobilità, inclusi i motori elettrici. Questi ulteriori 30 milioni permettono a Piaggio di rafforzare ancora la struttura finanziaria e contribuire alla riduzione del costo medio del debito.
Già a luglio erano entrati soldi freschi in cassa Piaggio dopo il contratto di finanziamento messo nero su bianco con la Banca Monte dei Paschi di Siena e Cassa pepositi e prestiti del valore di 60 milioni di euro. L’obiettivo della linea di credito è supportare la società nel percorso di consolidamento e crescita della posizione di vertice nel settore della mobilità, rafforzando la struttura finanziaria del Gruppo di Roberto Colaninno.
L’operazione rientrava tra le iniziative di Monte dei Paschi di Siena e della Cassa depositi e prestiti per garantire soldi freschi e supportare la ripresa delle attività produttive nel Paese reduci dalla pandemia e con il settore delle immatricolazioni in palese difficoltà. —
Alessandro Ragazzo
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