Aprilia, crolla il mercato degli scooter
NOALE. Si torna a trattare. Appuntamento oggi alle 16 in sede Aprilia tra i vertici dell’azienda motoristica e i sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl per il primo dei tre incontri in calendario da qui a Natale. Le parti si erano lasciate un paio di settimane fa, senza che Aprilia avesse presentato il piano industriale ma rassicurando di voler continuare a investire su Noale e Scorzè e puntare sul marketing per riprendere quota nel capitolo vendite che continuano a segnare dati negativi. Anche novembre non ha dimostrato alcuna inversione di tendenza; secondo i dati del Ministero dei Trasporti, si registra un altro meno 18,8% di immatricolazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Se guardiamo il settore moto, da inizio anno sono stati registrati 149.923 veicoli, ovvero il meno 25,94% rispetto a dodici mesi fa, mentre nel comparto degli scooter fino a 50 centimetri cubici di cilindrata, il dato è ancora più pesante. Infatti i mezzi immatricolati sono 30.240, che, messi a confronto con i 47.280 del 2012, significa un altro meno 36,04%. In questo comparto Aprilia ha sempre investito molto ma nella classifica dei modelli più venduti c’è il Piaggio Liberty 50 Rst 4T e alle sue spalle c’è lo Scarabeo 50 2T di Aprilia. Il podio è completato da un altro Piaggio, la Vespa Lx 50 4V 4T. Scorrendo la graduatoria, Aprilia piazza altri due mezzi tra i primi venti; si tratta dello Scarabeo 50 4T 4V al nono posto, mentre al quattordicesimo c’è l’Sr 50 R. «Il mercato delle due ruote», spiega il presidente dell’Associazione nazionale ciclo motociclo accessori (Confindustria-Ancma) Corrado Capelli, «dopo oltre un anno di perdite preoccupati nelle vendite, non riesce a invertire la tendenza. Nonostante i timidi segnali positivi, come gli indici di fiducia e la debole ripresa della produzione industriale, al momento non ci sono riflessi concreti sull’acquisto dei mezzi di trasporto. Se il quadro economico generale migliorerà, anche moto e scooter potranno ripartire nel 2014». Queste sono speranze, ovvio, mentre Fim Cisl e Fiom Cgil, oggi, chiederanno certezze. A fine gennaio terminerà il contratto di solidarietà per gli oltre 300 operai di Scorzè, mentre a Noale, per altrettanti dipendenti, potrebbe essere prorogato di un altro anno. I sindacati punteranno a mantenere inalterata l’occupazione, ad avere impegni presi messi nero su bianco e al rilancio generale dei prodotti. L’obiettivo è avere qualcosa di concreto entro una quindicina di giorni. (a.rag.)
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