«Aprii Facebook di mia figlia e vidi le foto»

La storia di una madre e il racconto della ragazza: «Lo facevano tutti. Ora capisco il rischio»

«Io ho scoperto mia figlia a farsi foto vicino ai binari guardando una foto su Facebook». Una mamma di San Donà racconta la sua storia assieme alla figlia, ora diciottenne, che solo qualche anno fa si scattava le foto vicino ai binari.

«Lei non se ne era neppure resa conto», ricorda la donna, «ma io ho sempre controllato il suo profilo Facebook quando era più giovane, in modo da sapere cosa faceva mia figlia. E guardando tra le foto postate ho visto che lei e alcuni amichetti erano proprio davanti ai binari della ferrovia, vicino al ponte sul Piave. Così ho iniziato a capire, le chiesi cosa fosse accaduto e poi naturalmente la sgridai severamente cercando di farle capire cosa aveva rischiato».

A distanza di qualche anno, la ragazzina ora maggiorenne ricorda a sua volta quelle bravate. «Oggi di certo non lo rifarei più, ma allora non ci rendevamo davvero conto, era un gioco, una sfida. A volte era davvero bello stare in quella zona tutti assieme avvertendo solo in parte i rischi».

«Lo facevano in tanti a San Donà», racconta la giovane, «e non era un mistero. Ci sono chissà quante fotografie sui social. Era il fascino della ferrovia, dei binari, dei viaggi, ma anche del pericolo e del brivido nel sentire quei treni che arrivavano a tutta velocità e facevano tremare le rotaie e tutto intorno. Eravamo talmente ingenui da pubblicare le foto. Poi abbiamo iniziato a sentire parlare di denunce, addirittura di incidenti e morti e allora, soprattutto oggi, ci rendiamo conto di cosa abbiamo veramente rischiato».

Sono le nuove tendenze inspiegabilmente stupide tra i ragazzi, ma in forme diverse ci sono sempre state. Pensiamo ai sassi dai cavalcavia, costati incidenti e morti in tanti lustri. La prima vittima fu una bimba ancora nel 1986, poi il caso di Tortona e la banda che uccise a 31 anni Maria Letizia Berdini. Ma pochi sanno che a Noventa c’era chi faceva lo stesso passando sui tanti ponti che attraversano l’autostrada A4. Talvolta lanciavano anche pietre con le fionde, oppure biglie di vetro. Ma è andata sempre bene. Finora. (g.ca.)

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