Apre Saint Laurent al posto di una banca
Nuovo sbarco del lusso francese in via XXII Marzo e a maggio nuova boutique a 4 piani di Hermès

Interpress/M.Tagliapietra Venezia 22.04.2018.- Negozi. Prossima apertura Saint Laurent. Calle Larga XXII Marzo.
VENEZIA. Saint Laurent sbarca a Venezia, in via XXII Marzo, nel palazzo che fu della Deutche Bank e che, vuoto da tempo, ha trovato nella moda una nuova ragione d’essere. Due piani, una sfilata di finestre e un restauro che si annuncia molto importante, l’edificio ottocentesco da circa un mese è stato affidato all’architetto milanese Gianluca Saibene che lo trasformerà in una boutique di lusso, secondo lo spirito della maison francese che fa parte del gruppo Kering di François-Henri Pinault.
La grande moda, soprattutto quella francese, continua così la sua avanzata nel perimetro d’oro della città, tra calle Vallaresso, via XXII Marzo e Ascensione, dove a maggio, dopo nove mesi di lavori, sarà inaugurata anche la nuova boutique a quattro piani di Hermès.
I marchi che dettano legge nel fashion e che in laguna fanno un investimento soprattutto d’immagine, ora si muovono così: fino a mille metri quadrati di superficie, camerini che sembrano salotti, arredi da palazzi. I canoni d’affitto sono conseguenti, ma per nessuno sembra essere un problema, se è vero che non appena un marchio se ne va - com’è accaduto nei giorni scorsi per Montblanc, sempre in via XXII Marzo - subito ce n’è un altro pronto a prendere il suo posto, come la goielleria APm Monaco.
Non va altrettanto bene nell’altra via dello shopping, le Mercerie, dove si contano, ormai da anni, almeno tre vetrine vuote, oltre a quella di Swarovski, che nei giorni scorsi si è spostata a San Bartolomeo, sulla direttrice del T Fondaco.
La vista su Venezia dai tetti del Fontego dei tedeschi
«La moda è la nuova banca» dice Piergiovanni Brunetta di Confeserecenti «del resto, il destino dei grandi edifici vuoti è ormai quello di diventare o albergo o negozio. Ma se la zona tra via XXII Marzo e calle Vallaresso va sempre bene, le Mercerie continuano a essere in sofferenza.
Pur essendo sempre la strada principale per la media struttura commerciale, quella che va bene a una grande quantità di acquirenti, dove si trova un po’ di tutto e a prezzi abbordabili, ci sono negozi vuoti ormai da anni per il vecchio discorso dei costi degli affitti».
Si parla di canoni mensili tra i 10 e il 20 mila euro per locali di appena 30-40 metri quadrati: cifre insostenibili per negozi a conduzione famigliare o per piccoli marchi di nicchia.
Così sono rimaste vuote le vetrine della boutique Dolce & Gabbana (da un anno felicemente traslocata in via XXII Marzo), quella di Reminissence e i tre piani all’inizio delle Mercerie dove vendevano vetri a un euro, anch’essi schiacciati dal caro-affitti.
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