Apre «Billa», chiude l’alimentari
Cerca di prenderlo come un giorno qualsiasi, dedicando come sempre a ogni cliente un sorriso, ma quando li vede uscire per l’ultima volta dalla porta del suo negozio e realizza che non torneranno più, Michele Zanon non riesce a trattenere un moto di rabbia per dover dire addio alla bottega di alimentari che ha gestito per venti anni come un tesoro di famiglia. Suo padre Guido aprì infatti lo storico negozio in Rio Marin nel 1948, dopo che il nonno Attilio gli aveva insegnato il mestiere nel negozio di alimentari in Calle Regina, vicino Capo San Cassian. Insomma, Michele Zanon, 43 anni, nato in Campo San Giacomo e ultimo di quattro fratelli, è uno che ha portato avanti un lavoro che ha segnato la vita di tre generazioni, un ramo importante nell’intero albero genealogico. Circondato da supermercati, ultimo il recente Billa sempre in Rio Marin al 892, Zanon si è arreso alla realtà di un’amministrazione comunale che dichiara «negozio di vicinato» uno spazio di 300 metri quadri. Il suo, di circa 40, ha resistito fino all’ultimo, portando avanti la filosofia del chilometro zero che tanti predicano, ma che pochi valorizzano.
E dire che questo negozio era la seconda casa di tutta la famiglia, dalla moglie Griselde ai piccoli Dante e Lea: «Quello che mi ha fatto più soffrire», racconta di fronte a un bancone quasi vuoto, «sono stati gli anziani ai quali portavo gratuitamente la spesa a casa che si sono messi a piangere e mia figlia Lea che si è commossa. Qui dentro ci siamo cresciuti tutti». Un tempo le cose andavano bene, ma adesso è tempo di cambiare vita. In cima a uno scaffale è appoggiato un pallone di rugby (usatissimo) che presto tornerà in campo. «Non so cosa farò», dice l’ex giocatore, «ma un’idea sarebbe quella di insegnare questo sport ai bambini».
Insomma, Michele non è uno che abbandona la partita, anche quella della vita: «Ho scelto con cura a chi dare il negozio», continua, «e alla fine l’ho trovato. Sarà molto simile a questo, con la possibilità di assaggiare i prodotti». Il magone però rimane: «Spero ci ricordino per la qualità dei prodotti», prosegue, «tutti acquistati nel territorio». E la musica? Come dimenticare le note che si ascoltavano tra quelle calde mura: «Sono un appassionato di musica», sostiene il fan di Bill Evans, «e ho il titolo di sommelier. I miei clienti mi descrivevano il tipo di cena e io li consigliavo». Qualcuno dei clienti ieri temporeggiava, ritardando il momento del saluto: «L’assessora Carla Rey continua a dire che non può fare niente», dichiara Alessandro Macuz, uno dei tanti affezionati, «ma il sindaco di Pisa per aiutare le botteghe ha proibito ai supermercati di stanziarsi entro 2 km dalle mura». Alla fine della giornata il momento crudele è arrivato. Le saracinesche si sono abbassate per sempre, lasciando solo una scritta che, a guardarla, riempie il cuore di tristezza: «L’Alimentari Zanon chiude dopo 70 anni di attività al servizio dei clienti. A loro il nostro più sentito ringraziamento».
Vera Mantengoli
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