Appuntamento dopo il tramonto con la super luna

Stasera la maggior vicinanza tra la Terra e il nostro satellite. Mandateci le vostro fotografie

VENEZIA. Questa sera poco dopo il calar del sole apparirà in cielo la superluna, una lunona grande come una padella, variegata come una pizza capricciosa, ricca di luci ed ombre, butterata da oltre 30 mila immensi crateri. Il fenomeno nasce dalla coincidenza tra la luna piena e la maggior vicinanza (l’orbita è ellittica) tra la Terra e il nostro satellite.

La distanza media tra la Terra e la luna, 356.877 chilometri, viene accorciata di 50 mila. Vedremo quindi una luna “barocca” più grande e luminosa. Gli astronomi, però, correggono la tendenza popolare a dare al fenomeno connotazioni da spettacolo pirotecnico o da Apocalisse.

La superluna è merce di importazione, made in Usa, come la Coca cola. I pellerossa decantavano la luna blu, propizia per il raccolto, la luna di sangue, la misteriosa luna navajo. Il colore dipende dalle polveri presenti in atmosfera. L’astronomo padovano Leopoldo Benacchio corregge la mira, screma il fenomeno dal gioco della fantasia. In realtà la grande luna è del 12-13 per cento più grande della nostra abituale compagna di viaggio e facendo la media tra il minimo e il massimo del plenilunio si attesta sul 7 per cento.

Lo stesso si può dire per la luminosità. Eppure le eccellenti foto di Stefano De Rosa sembrano dimostrare il contrario: la luna sullo sfondo di montagne, di alberi, di monumenti sembra occupare gran parte dell’orizzonte, ma sono immagini catturate con il grandangolo e quindi tendono ad appiattire ed estendere la realtà. Nel medioevo l’apparizione di questa luna XXL faceva paura, di qui una serie di leggende: licantropi, cani che ululavano, gatti che miagolavano, stormi di uccelli che fuggivano dal bosco, donne in crisi isterica e la convinzione popolare, citata anche da Dante, sull’“uomo della luna”: un’ ombra vagante, Caino, primo assassino della storia, condannato all’esilio lunare e al trasporto di fascine di rami spinosi.

In realtà l’unico fenomeno per nulla esoterico che accompagna la superluna è il dilatarsi delle maree. Bazzecole in confronto a quello che accadeva 4 miliardi di anni fa quando la luna appena nata dallo scontro della Terra con il pianeta Theia, grande come Marte, si era consolidata ad appena 22 mila 500 chilometri dalla superficie terrestre. Immaginiamo che un’alta marea portasse le onde a lambire San Martino di Castrozza, con effetti disastrosi Oggi la luna è più lontana e più domestica, è una luna in fuga che si allontana da noi di 3,8 centimetri l’anno. Al di là delle fantasie e della poesia che questo astro ispira da sempre, lo spettacolo di questa sera vale la pena di essere visto.

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