Approvato l’ampliamento del Marina di Venezia

Cavallino. La maggioranza ha respinto tutte le 50 osservazioni presentate Ambientalisti e residenti pronti a ricorrere. Orazio: «Precedente pericoloso»

CAVALLINO. Non sono state considerate meritevoli di risposta a vario titolo le oltre 50 osservazioni a carattere ambientale, urbanistico e di vantaggio pubblico, presentate dalle liste di opposizione, “Civica” e “Idea Comune”, dal M5S, dai proprietari frontisti di via Hermada che verranno espropriati e dalle associazioni ambientaliste Lipu Venezia e Verdelitorale. La maggioranza del sindaco Roberta Nesto ha tirato dritto approvando in Consiglio comunale, con il voto contrario di tutte le opposizioni, l’accordo pubblico privato che, a fronte di benefici pubblici sulla viabilità limitrofa alla struttura ricettiva, prevede l’ampliamento di 150 piazzole del camping Marina di Venezia nell’attuale area di mitigazione già in gestione alla struttura confinante con la preziosa area Sic Zps di Punta Sabbioni, oltre al rifacimento di parte dell’ingresso della struttura.

La determinazione della maggioranza potrebbe ora offrire il fianco a ricorsi ai vari livelli di giudizio da parte dei privati che verranno espropriati, senza contare l’annuncio, già reso noto dalle associazioni ambientaliste e dal M5S, che della questione sarà interessata persino la Corte Europea. «Questa approvazione viola i limiti delle prescrizioni del Pat e rappresenta un precedente pericoloso», commenta dai banchi dell’opposizione, Claudio Orazio, capogruppo di Idea Comune, «si tratta di fatto di una scorciatoia perché un progetto simile avrebbe richiesto una variante allo strumento urbanistico nella quale l’amministrazione comunale doveva confrontarsi con la cittadinanza sul modello di sviluppo del territorio di Cavallino-Treporti che preveda ampliamento dei camping fuori dalle prescrizioni urbanistiche attuali. Il Pat prevede a Punta Sabbioni 20.000 mq lordi aggiuntivi di insediamento nella tipologia del turismo e il progetto riesce a rimanere in questa previsione solo perché considera l’ampliamento del camping nell’area a ridosso del Sic come la conquista acquisita che invece di fatto non è».

«Inoltre», fa le pulci Orazio, «le opere del beneficio pubblico previsto dall’accordo valgono 2 milioni 250 mila euro, importo composto per un milione e 700 mila euro dal plusvalore di tutta l’operazione e per oltre 500 mila euro dallo scomputo, e quindi sconto per il camping, degli oneri di urbanizzazione non calcolati solamente sugli interventi che verranno realizzati sulle aree oggetto dell’accordo, ma addirittura sugli interventi futuri di tutto il campeggio».

Francesco Macaluso

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia