Approvato dalla giunta il piano del centro storico
CHIOGGIA. Abitate in una di quelle case “a campanile”, alte e strette, del centro storico di Chioggia o Sottomarina e siete stufi di fare tre piani di scale per passare dalla cucina alla camera da letto? Oppure avete la fortuna di abitare in una casa grande, fin troppo per la vostra famiglia, ma impegnativa da ristrutturare? Dall'anno prossimo questi problemi potrebbero essere risolti con la “fusione” o con il “frazionamento” di questi immobili. Ma attenzione: se pensate di adibire il piano terra a garage, come prevede, del resto, lo stesso piano, incrociate le dita, perché siete nella mani della Salvaguardia che, nei prossimi mesi, dovrà dare il via libera all'approvazione definitiva da parte della giunta comunale.
Tutto è legato al Piano particolareggiato dei centri storici che il Comune ha licenziato e che potrebbe essere operativo entro fine anno. Si tratta di una previsione urbanistica di dettaglio che prevede ciò che si può o non si può fare in centro storico. Un piano concepito nel 2007, i cui primi elaborati risalgono al 2009-2010 e adottato dalla giunta l'anno scorso. Il tempo trascorso da allora è servito per la fase delle osservazioni e delle controdeduzioni.
«Abbiamo raccolto suggerimenti formali e informali di cittadini e anche di gruppi di operatori del settore», dice il sindaco Giuseppe Casson, «cercando di coniugare il necessario rispetto della struttura urbanistica e del valore storico della città, con le esigenze del vivere quotidiano, proprio per fare in modo che i chioggiotti rimangano a Chioggia e non se ne vadano lasciando una città deserta». Di qui, appunto, l'idea di poter intervenire sulle unità immobiliari, per rendere più “elastica” la fruizione delle abitazioni. In alcuni casi particolari, sarà possibile eseguire anche ampliamenti in altezza e larghezza (ma non sarà la regola), così come abbaini e altane (per queste ultime esistono norme specifiche).
Resta la questione “garage” su cui, afferma il sindaco «abbiamo compiuto, anche con chi mi ha sostenuto fino a gennaio (il Pd, ndr) una scelta politica». In sostanza in una città che soffre la cronica mancanza di posti auto, questa norma libererebbe le calli dal parcheggio selvaggio e renderebbe la vita più facile a molti residenti. Qui, però, c'è un problema che traspare alle stesse parole del sindaco: la Sovrintendenza potrebbe non essere d'accordo perché si tratterebbe di interventi “pesanti” su edifici storici. Ad esempio verrebbero allargate tutte le porte al piano terra. «Faremo presente che questa è la richiesta dei cittadini di Chioggia», dice Casson, «e cercheremo di ottenere il via libera».
Diego Degan
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia