Appropriazione indebita Bronzin ancora nei guai
CAORLE. Si erano conosciuti fuori dal tribunale di Treviso. Lui, Ileno Bronzin, 67 anni, imprenditore ed ex vicesindaco di Caorle, fondatore e presidente della “Associazione veneta per la difesa del diritto dei cittadini”. Lei, una donna trevigiana classe 1929. Il contatto era avvenuto perché la donna voleva ottenere tutela per il recupero di crediti in una causa ereditaria. Ma poi, come scritto nel capo d’imputazione che la Procura della Repubblica di Pordenone ha formulato a carico di Bronzin, le cose sarebbero cambiate. «Ottenuta la fiducia della donna, Bronzin si faceva conferire procura speciale e la convinceva a consegnargli la somma di 220 mila euro in contanti, impegnandosi ad effettuare investimenti con promessa di lauti guadagni. In realtà utilizzava il denaro per fini imprecisati, non rendicontandone la destinazione, né provvedendo alla sua restituzione, nemmeno parziale, benché più volte sollecitato». La denuncia presentata dalla donna nei confronti di Bronzin in relazione all’episodio era per truffa e circonvenzione di incapace. Ma la Procura friulana ha deciso di riunire in un unico procedimento, cambiando l’accusa in appropriazione indebita aggravata, questo e altri tre episodi che risalgono al periodo tra il 2010 e il 2015.
Mercoledì in tribunale a Pordenone si è aperto il processo a carico del presidente della “Associazione veneta per la difesa del diritto dei cittadini”. L’anziana trevigiana si è costituita parte civile, così come un’altra donna, residente a Santa Maria di Sala, che secondo le contestazioni avrebbe consegnato 10mila euro a Bronzin perché con la sua associazione - specializzata negli exploit contro quella che lo stesso presidente definisce «malagiustizia» - seguisse per suo conto una causa civile per una successione ereditaria. La donna avrebbe consegnato a Bronzin anche diversi documenti che non le sarebbero stati più stati restituiti, nonostante le richieste.
E ancora la Procura contesta all’ex vicesindaco l’appropriazione indebita di tremila euro che si sarebbe fatto consegnare da un uomo, nel frattempo deceduto, che aveva in corso una causa con una terza persona. Bronzin si sarebbe inoltre tenuto i documenti di un’azienda agricola di Nervesa della Battaglia (Treviso) che aveva chiesto all’associazione dell’ex vicesindaco una consulenza per una causa con un’altra azienda. Tutte accuse, queste, che Bronzin contesta e dalle quali si difenderà durante il processo aggiornato al 22 settembre.
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