Applausi e lacrime per Cristina

Portogruaro. Commozione al funerale per le parole scritte dalla 27enne prima di morire. Donate le cornee
Di Rosario Padovano
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - FUNERALE DI CRISTINA DINI
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - FUNERALE DI CRISTINA DINI

PORTOGRUARO. Le nuvole hanno fatto capolino per un attimo, ed è anche caduta qualche goccia di pioggia. Clima di grande commozione, ma partecipazione ridotta certamente rispetto alle aspettative, hanno caratterizzato il funerale di Cristina Dini, l'impiegata di appena 27 anni, già alle dipendenze della Veolia di Zoppola e della Friuladria a Sacile e Pordenone, stroncata da un male incurabile mercoledì mattina al Cro di Aviano. Il rito funebre della donna, residente da qualche anno ad Azzano Decimo, ma cresciuta a Portogruaro in via Italo Svevo 28 e orfana di padre, si è celebrato alla chiesa della Beata Maria Vergine, nella città del Lemene. Sono state esequie sobrie, officiate da don Andrea Ruzzene.

La salma di Cristina è partita nel primo pomeriggio dal Centro oncologico avianese. E tra l'altro, prima del suo ritorno in Veneto, la giovane ha subito l'espianto delle cornee. Gli occhi di Cristina vedranno il mondo attraverso un'altra persona. La notizia è stata confermata dal dottor Vincenzo Canzonieri, coordinatore dei trapianti di cornee del Cro di Aviano per conto del Centro trapianti regionale del Friuli Venezia Giulia. I pazienti di Aviano idealmente hanno partecipato ai funerali di Cristina, così come gli altri due medici che l'hanno tenuta in cura in tutti questi lunghi e dolorosi anni, ovvero Maurizio Mascarin, del reparto in cui era ricoverata; e Marco Gigante, anche lui dell'equipe medica che teneva in cura la ragazza portogruarese. In chiesa la commozione era palpabile, don Andrea Ruzzene ha tratteggiato la figura nobilissima di Cristina. Dopo le letture del Cantico dei Cantici e il vangelo della Passione, il sacerdote ha raccontato di come la sofferenza e la solitudine di Cristina fossero le stesse patite da Cristo sulla croce. «Le nostre domande vanno a finire chissà dove», ha detto, la fede è fidarsi, buttarsi nelle braccia di Dio. Il suo sguardo di bambina guardava molto lontano. Sono rimasto molto colpito dalla capacità di Cristina di guardare lontano. Di guardare oltre». Rivolgendosi al fidanzato Stefano, presente in chiesa assieme alla madre di Cristina, la signora Rossana Politano, don Ruzzene ha aggiunto. «Cristina ti ha regalato un'esperienza straordinaria, mostrandoti il volto di Dio. Sono rimasto colpito dai post che lei scriveva. “A voi che vi lamentate io auguro un buon giorno”, diceva. Questa è una perla di saggezza che travolge coloro che non sorridono mai e si lamentano. Il mare di sofferenza del Cro non si può nemmeno immaginare. Le perle di saggezza di Cristina ci fanno arrossire. Anzi, ci fanno vergognare. Ha vinto il suo male, mostrando un amore più grande. Questo è il miracolo di Cristina. Io ti ringrazio, Cristina, per questa saggezza che ci hai donato». Al termine della celebrazione è stata letta la famosa lettera che Cristina Dini ha scritto nel blog di Fabio Montico, citato anche dal parroco portogruarese. Al termine della lettura i fedeli si sono lasciati andare a un applauso liberatorio. Non accade spesso, in chiesa, a una funzione funebre. Fuori splendeva il sole e faceva caldo. Era il sorriso di Cristina, che indicava la strada.

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