Appello di una mamma: «Per favore, aiutate Aurora a rialzarsi»
DOLO. «Aiutate il mio angelo Aurora a poter tornare a camminare. Solo con un viaggio e le cure in una clinica specializzata negli Stati Uniti ha la speranza di non passare il resto della vita su una carrozzina».
Un appello straziante quello di Tania Maritan, una mamma di 38 anni, vittima lo scorso gennaio di un terribile incidente sulla Romea fra Lughetto e Giare di Mira. Tania era con la sua figlioletta di 4 anni Aurora Masato, sulla sua Twingo. All’improvviso un’auto è uscita da una stradina privata invadendo la sua corsia. Per evitarla ha perso il controllo del mezzo ed è finita sulla corsia opposta addosso a una Passat.
Per Tania e la sua bambina da quel momento è iniziato un calvario. «Sono rimasta in ospedale», racconta, «da gennaio fino a settembre. Io sono finita all’ospedale dell’Angelo a Mestre dove sono stata in coma 15 giorni e mia figlia Aurora è stata portata al centro pediatrico traumatologico di Padova dove è rimasta in coma per 20 giorni». Subito si è capito che per la piccola Aurora la situazione era difficilissima. Aveva subìto una lesione alla spina dorsale. Seguì una sentenza medica terribile per una bimba di 4 anni: paralizzata per tutta la vita.
Tania che abita ad Arino di Dolo con la figlia non si è mai arresa e con lei non si è mai arresa neanche la piccola. «Io sono stata più fortunata – racconta la donna - in questi mesi sono passata dall’ospedale di Mestre al centro di riabilitazione San Camillo agli Alberoni. Ho avuto traumi gravissimi. Ho recuperato con interventi chirurgici e tanta difficoltà, l’uso della vista, a causa di un trauma maxillo facciale. Poi ho difficoltà a camminare. Ma Aurora nell’impatto ha avuto la frattura dei femori e la lesione della colonna vertebrale oltre che un grave trauma cranico. Per cercare di rimediare alle lesioni gli è stata collocata una placca metallica sulla schiena».
Sia Aurora che la mamma Tania, sono uscite a settembre dai rispettivi ospedali. «Aurora dopo Padova è stata trasferita a Conegliano in un centro specializzato e poi abbiamo fatto visite a Milano e in altre parti d’Italia. Per starle vicino ho rinunciato a curarmi, ma non è servito. I medici italiani sono arrivati alla conclusione che Aurora non si alzerà mai dalla sua sedia a rotelle. A Baltimora invece una speranza me l’hanno data, solo che il viaggio negli Stati Uniti non è coperto dal nostro Sistema Sanitario Nazionale e ad ora le assicurazioni, in causa nel sinistro stradale, non hanno ancora provveduto ad anticiparmi le spese necessarie».
Spese davvero cospicue a cui ha cecato di far fronte anche il nonno di Aurora, Gabriele Maritan, ma i soldi non bastano. «La permanenza nel centro specializzato in America – dice Tania – costa 3- 400 mila euro al giorno. Prima di accettare Aurora nella loro struttura, poi, i medici americani hanno voluto avere le cartelle cliniche perfettamente tradotte e hanno voluto avere video che comprovassero le capacità motorie di Aurora bloccata dalla vita in giù».
Per questo mamma Tania lancia un appello. «Per favore, non so come dirlo, ma aiutatemi. Chiedo per il mio piccolo angelo un contributo da parte di chi volesse donare con la sua offerta anche un gesto d’amore nei confronti di una bimba dolcissima che sogna di potersi un giorno alzare dalla carrozzina e tornare a camminare come prima di quel maledetto incidente».
Chi può aiutare Aurora può farlo sul contro corrente IT84I0840736000040070123392 dell’agenzia della Banca del Veneziano di Bojon, specificando: "Beneficiario Masato Aurora".
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