Appello alla Regione: «Ridia la linea Mestre-Adria a Trenitalia»

Dopo la disastrosa gestione della società regionale tre parlamentari democratici chiedono il ritorno al passato. Assemblea M5S con i pendolari

CHIOGGIA. Sarà un’assemblea insolita, quella che si svolgerà martedì, alle 7. 20, alla stazione di Borgo San Giovanni, con l’assessore comunale ai trasporti Daniele Stecco. Ma l’orario è stato pensato sulle esigenze dei pendolari che, tutti i giorni, a quell’ora, tentano di prendere il treno per andare al lavoro o a scuola.

Tentano, perché i disservizi sulla linea sono talmente forti e frequenti che i pendolari hanno cominciato ad abbandonarla e la Regione pensa di sopprimerla.

L’ultima possibilità potrebbe essere la proposta di tre parlamentari Pd (Diego Crivellari, Diego Zardini e Giulia Narduolo), interessati, a più riprese, al problema dagli stessi utenti delle linee ferroviarie Chioggia-Rovigo, Adria-Mestre e Rovigo-Verona, che hanno chiesto al presidente della giunta regionale, Luca Zaia, di affidare queste tratte direttamente a Trenitalia, revocando la concessione (in scadenza nel 2019) a Sistemi territoriali (società della Regione Veneto) che «non è in grado di gestirne il pur esiguo traffico».

Intanto il gruppo degli utenti ribolle di proteste e lamentele dato che ritardi e cancellazioni di corse sulla “Vaca Mora” non si contano più e circola l’invito a scrivere agli indirizzi mail della Regione e di Sistemi territoriali, la società che gestisce (dal 2015 per conto della Regione, da prima per conto di Trenitalia) le tratte in questione, per evidenziare il disservizio. Sono, comunque, lamentele che durano da anni, tanto che i tre parlamentari chiedono anche che la Regione «proceda velocemente a rimborsare i titolari di abbonamento (mensile, trimestrale e annuale) offrendo, da gennaio 2018, altrettanti abbonamenti con sconti dal 70 al 30 per cento in considerazione dei disagi e dei costi sostenuti dai viaggiatori».

Ma c’è anche la possibilità che queste linee vengano soppresse. È la stessa giunta regionale ad accennarlo, nella risposta, arrivata la settimana scorsa, all’interrogazione presentata un anno fa (sic!) dalla consigliera regionale Erika Baldin. In merito ai ritardi, la giunta parla di «un sostanziale mantenimento delle performance di puntualità in base alle rilevazioni effettuate, mese per mese, dal 2013 al 2016; nel corso del 2016 la puntualità “percepita” si è assestata al 95, 2% per i 5 minuti e al 98, 6% per i 15 minuti; i dati da dicembre 2016 a giugno 2017, hanno evidenziato un trend di ritardi e soppressioni in crescita dovuto sia a problemi infrastrutturali sia alla vetustà di parte del materiale rotabile». Ma, aggiunge la Regione, «si impone una riflessione su alcuni servizi ferroviari da e per Chioggia, attese le basse frequentazioni di alcuni treni».

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