Appello ai parlamentari: soldi o da marzo scuole di nuovo sporche
MESTRE. Sindacati e genitori lanciano l’appello: se non si trovano le risorse per garantire le pulizie da marzo ci sono scuole che torneranno a chiudere. Da parte loro i parlamentari veneti - destinatari della richiesta d’aiuto - garantiscono l’impegno, ma mettono le mani avanti: recuperare i soldi non sarà facile. E così non resta che percorrere tutte le strade, dalla richiesta d’incontro con il presidente Luca Zaia, per trovare nelle pieghe del bilancio regionale qualche somma da destinare alle scuole, alla lettera inviata al patriarca Francesco Moraglia, perché sappia quel che sta accadendo.
Sono stati cinque i parlamentari veneti che hanno risposto all’invito di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Trasporti e stamattina si sono presentati all’incontro - presenti anche una delegazione di genitori e di dipendenti della Manutencoop - per discutere del problema della scuole. C’erano Michele Mognato e Giorgio Santini (Pd) Mario Dalla Tor (Nuovo centrodestra), Andrea Causin (Scelta Civica) ed Emanuele Cozzolino (Movimento 5 Stelle). È a loro che i sindacati si sono rivolti, perché la soluzione è una sola, come ha spiegato Gianfranco Rizzetto (Filcams Cgil): «Più soldi».
Il perché è presto detto. Dal primo marzo, quando saranno esauriti anche gli stanziamenti aggiuntivi previsti da un emendamento alla Legge di Stabilità a copertura di gennaio e febbraio, le scuole dovranno fare i conti con tagli che, hanno spiegato i sindacati, a Mira sono del 70%, a Spinea e a Marghera del 50% a Portogruaro del 40%. Impossibile garantire scuole pulite con questi tagli e la stessa task force istituita dalla prefettura per fare il punto sui contratti, e che per tutta la settimana ha girato per la città e la provincia, sono almeno venti gli istituti che, dal primo marzo, saranno in forte difficoltà.
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